ROMA – La stagione primaverile finisce ufficialmente oggi, 21 giugno. Alle 16.57 il Sole raggiungerà l’altezza massima possibile sull’orizzonte, regalandoci più ore di luce rispetto al solito. Il giorno più lungo dell’anno, dunque, a cui noi del nord equatore ci riferiamo come Solstizio d’estate.
IL GIORNO PIÙ LUNGO DELL’ANNO
Il termine ‘Solstizio’ deriva dalle parole latine ‘sol’, cioè Sole, e ‘sistere’ ossia ‘fermarsi’: ovvero, il momento in cui il Sole si arresta nel suo punto più alto. Il Solstizio d’estate si verifica proprio quando l’asse della Terra è più inclinato verso il Sole di 23.4 gradi e i raggi colpiscono direttamente la linea di latitudine tropicale (per noi dell’emisfero boreale, il Tropico del Cancro). In questo modo la nostra stella resta nel cielo per un periodo di tempo più lungo (circa 16 ore), producendo più luce. Da domani, il Sole inizierà gradualmente a calare, fino ad arrivare al suo punto minimo sull’orizzonte nel solstizio d’inverno, che nel 2023 cadrà il 22 dicembre. Al contrario, invece, avviene nell’emisfero australe, dove il solstizio d’estate si verifica a dicembre con il Sole allo zenit al tropico del Capricorno.
A livello scientifico il Solstizio di giugno corrisponde all’inizio dell’estate astronomica, che terminerà il 23 settembre 2023 con l’Equinozio d’autunno.
IL SOLE DI MEZZANOTTE
A nord del Circolo Polare Artico, in prossimità del Solstizio d’estate, il Sole non scende sotto l’orizzonte per un lungo periodo, durante cui non cala mai la notte. Si assiste ad un interminabile tramonto, con il Sole ben visibile al di sopra dell’orizzonte anche alla mezzanotte. La durata dipende dalla latitudine.
Il fenomeno delle cosiddette ‘notti bianche’ interessa Alaska, Canada, Groenlandia, Russia, Norvegia, Svezia e Finlandia.
IL MITO DI STONEHENGE
Il complesso monumentale di Stonehenge è il fulcro dei misteri legati al solstizio e all’equinozio: le pietre che lo compongono sono infatti allineate in corrispondenza dei punti in cui il sole sorge in quei particolari giorni, motivo per cui è stato ipotizzato che il sito fosse un antico osservatorio astronomico. Tuttavia, poco si sa riguardo la costruzione di Stonehenge: la tradizione più popolare la vede legata al culto dei druidi, che istituirono il sito come luogo di sacrifici. Ogni megalite che compone il complesso, ha un nome e una storia: la più curiosa è quella legata alla cosiddetta Pietra del Tallone (Heel Stone), anticamente conosciuta con i nomi di Pietra del Sole (Sun-Stone) e Tallone del Frate (Friar’s Heel).
Un racconto popolare spiega così l’origine del nome:
“Il diavolo comprò le pietre da una donna in Irlanda, le avvolse e le portò sulla piana di Salisbury. Una delle pietre cadde nel fiume Avon, le altre vennero portate sulla piana. Il diavolo allora gridò, ‘Nessuno scoprirà mai come queste pietre sono arrivate fin qui” ‘Un frate rispose, ‘Questo è ciò che credi!’, allora il diavolo lanciò una delle pietre contro il frate e lo colpì su un tallone. La pietra si incastrò nel terreno, ed è ancora lì.”
Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it
Categoria: News
È morto Silvio Berlusconi: è stato tutto e il suo contrario, angelo e demone
Si è spento all’ospedale San Raffaele di Milano dove era stato ricoverato da venerdì, era affetto da leucemia mielomonocitica cronica
ROMA – Silvio Berlusconi è morto. Il Cavaliere si è spento all’ospedale San Raffaele di Milano dove era stato nuovamente ricoverato da venerdì scorso. Aveva 86 anni. Berlusconi era tornato nel nosocomio da dove era stato dimesso lo scorso 19 maggio, dopo una degenza di 45 giorni. Era affetto da leucemia mielomonocitica cronica, patologia responsabile dell’infezione polmonare che lo aveva costretto al lungo ricovero in terapia intensiva.
Fonte Agenzia Dire – www.dire.it
SORA – La Polizia di Stato sequestra 60 kg di pesce avariato
SORA – Continuano i controlli della Polizia di Stato nell’ambito del trasporto merci e persone.
Nella giornata di ieri, gli agenti del Distaccamento Polizia Stradale di Sora hanno sottoposto al controllo un autocarro Renault con due persone a bordo.
Durante la verifica della documentazione e all’ispezione del mezzo i poliziotti accertavano che oltre al portellone posteriore rotto, nel vano di trasporto vi erano varie casse contenente pesce, privo di qualsiasi documentazione circa la provenienza ed inoltre il trasporto avveniva con il gruppo frigorifero spento.
Con l’ausilio del personale dell’ASL di Sora, i prodotti ittici, pari a circa 60 kg venivano sequestrati e successivamente affidati ad una ditta specializzata per lo smaltimento, poiché dichiarati inidonei alla vendita ed alla consumazione, in quanto privi della prevista etichettatura e trasportati su un mezzo che non rispettava la norma dal punto di vista igienico-sanitario.
Fonte Polizia di Stato
FONTANA LIRI – Un ricco cartellone per i festeggiamenti di Santa Barbara
Appuntamenti religiosi ma anche spettacoli. Chiude Anna Tatangelo
FONTANA LIRI – Il paese si prepara ai solenni festeggiamenti per la patrona Santa Barbara. Con il patrocinio della Regione Lazio, del Comune e con la collaborazione della Pro Loco, nei giorni 2, 3 e 4 giugno è in scaletta un ricco programma di appuntamenti religiosi e ricreativi.
Il comitato festeggiamenti è costituito da un gruppo di volenterosi giovani: Giuseppe Greco (capo festa), Walter Valletta (vice), Ivano Bianchi (segretario), Matteo Merolle (responsabile questua).
S’inizia venerdì 2 giugno con il mercatino dell’artigianato e l’apertura di stand gastronomici. Alle 21 spazio musicale con il concerto Rock-ola e, a seguire, Dj Set Joi Resh.
Per il momento religioso il parroco don Pasqualino, presidente della festa, ha predisposto incontri con i fedeli a partire da sabato 3 giugno, alle 19. Dopo il rosario e la messa, il via alla processione con la banda musicale “Città di Arpino”. La statua della santa sarà sistemata, in alto, sull’artistica torre realizzata e donata da Loreto Battista in memoria del padre Benito. In serata, alle 21, Dynasty in concerto e alle 22 lo spettacolo di Alberto Farina.
Domenica 4 giugno, la messa di ringraziamento e la benedizione dei fedeli. In serata, alle 21.30, il concerto in piazza Trento di Anna Tatangelo. In chiusura lo show pirotecnico a cura della ditta Mattei di Castelliri.
Da Ciociaria Editoriale Oggi – Giuseppe Casciano
CULTURA – Premio ‘Salva la tua lingua locale’, secondo posto alla poesia ‘U mari nostru’
La tragedia dei migranti, nei versi di una poesia in dialetto siciliano e arabo
ROMA – “Chista è a prighiera ri migranti ca stannu rintra a varca ri la morti. priari e spirari. Spirari pi lu tempu a biniri e spirar ri unn’addivintari na chiazza russa rintra u mari” (“Questa è la preghiera dei migranti/che stanno sulla barca della morte./Pregano, perché è l’unica cosa che gli resta da fare è pregare,/pregare e sperare./Sperare per il loro futuro e sperare di non diventare/ una macchia rossa dentro il mare”). Sono alcuni dei toccanti versi di ‘U mari nostru’, opera seconda classificata nella sezione “Scuola”, categoria “Poesia”, del premio letterario nazionale, dedicato ai dialetti, “Salva la tua lingua locale” (promosso da Unione Pro Loco, Ali Lazio e l’associazione Scuola strumento di Pace – Eip); la poesia è stata scritta da Agnese Sferruzza scuola media (2° B) dell’IC ‘Francesca Morvillo’ di Monreale (dirigente scolastico Maria Francesca Giammona – Prof. referente Gioacchina Corazza) che l’ha declamata, con profonda partecipazione, nel corso della premiazione tenuta nella sala Baldini a Roma.
Con una scelta inedita ma perfettamente centrata, il componimento è scritto in dialetto siciliano e arabo. La poesia punta dritto al tema dell’immigrazione e delle tragedie dei mari. Al centro dell’opera centro il Mare Mediterraneo: “U mari nostru, u “Mari Mediterraneo” è chinu ri sangu” (Il mare nostro, il “Mare Mediterraneo” è pieno di sangue). “È un testo che ci ha commosso, cogliendo in pieno il senso del premio. Una poesia scritta in un’inedita alternanza fra dialetto siciliano e arabo, a sancire da un lato l’incrocio di culture, dall’altro l’universalità della tragedia dei migranti. Versi che diretti colpiscono forte: da un lato emozionano, facendo stringere il cuore, dall’altro sono veri e propri pugni nello stomaco” commenta il presidente dell’Unione Nazionale delle Pro Loco, Antonino La Spina.
Nella poesia la giovanissima autrice rimarca le immani tragedie che si sono consumate in questi anni “L’avitru jiornu vitti cosi troppo siddriate ca nun ma sentu mancu ri cuntari. Iu sugnu ancora nica pi viriri sti tragedie!” (L’altro giorno ho visto cose troppo tristi/ che non mi sento neanche di raccontare./ Io sono ancora piccola per vedere queste tragedie!) tanto da invocare la scelta di un nome diverso da “Mediterraneo”: “Un capisciu picchì stu mari si chiama accussì. Mari Russu o Mari Mortu, s’avissi a chiamari” (Non capisco perché questo mare ha questo nome./ Mare Rosso o Mare Morto,/ si dovrebbe chiamare). “Uno sguardo troppo tenero per reggere all’insensata tragedia del mare ma non per descriverla nella pregevolissima intuizione d’un dialetto arabo-siciliano che, implicitamente, già ci suggerisce la via d’uscita e la speranza antica quanto attuale di un “Mediterraneo dei popoli”, del linguaggio trasversale della Pace” questa la motivazione dedicata all’opera dalla giuria del Premio, presieduta da Elio Pecora (poeta e critico letterario).
IL PREMIO
Nel corso delle otto edizioni dedicate agli istituti scolastici, tre sono saltate a causa della pandemia, hanno partecipato, complessivamente, 397 istituti e sono pervenute 535 opere; l’edizione 2022 ha registrato l’adesione di 65 istituti, 80 i componimenti presentati. La sezione “Scuola” è articolata in tre sezioni (Poesia, Prosa e Musica) tutte a tema libero ed è riservata gli studenti delle scuole primarie, secondarie di I e di II grado; la partecipazione è possibile in forma individuale o di gruppo.
LA GIURIA
Le opere sono state valutate da una giuria di specialisti, coordinata dall’EIP Italia. Di seguito i componenti per l’anno 2022/23: Elio Pecora (Presidente); Anna Paola Tantucci, Presidente E.I.P (Coordinatore); Francesco Rovida; Catia Fierli; Teresa Lombardo; Luigi Matteo; Guido Tracanna; Anna Paudice; Pasquale Menchise; Maria Costanza Cipullo.
Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it
CRONACA – Ancora due autovetture rubate, intercettate e recuperate dalla Polizia di Stato
CASSINO – Nella giornata di ieri gli agenti della Sottosezione Polizia Stradale di Cassino, mentre percorrevano l’autostrada del Sole al chilometro 681, notavano dallo specchietto retrovisore una FIAT 500 che rallentava bruscamente la marcia accodandosi dietro la pattuglia.
Tale manovra non passava inosservata ai poliziotti che decidevano di intimare l’alt al veicolo.
Alla guida della Fiat 500 vi era un uomo il quale immediatamente, confessava di aver rubato l’auto nel centro abitato di Pescara.
Oltre alla denuncia all’Autorità Giudiziaria per ricettazione, al conducente veniva contestata una sanzione amministrativa di oltre 5.000 euro poiché guidava sprovvisto di patente, perché mai conseguita.
Sempre nella stessa giornata i centauri della Sottosezione di Cassino, procedevano al controllo di una Fiat Panda che presentava la forzatura della serratura della portiera lato conducente e del blocchetto di accensione.
Dagli accertamenti effettuati il veicolo risultava essere stato rubato nella stessa mattinata a Ceprano, mentre il fermato risultava avere l’obbligo di presentazione ai Carabinieri della provincia di Salerno tre giorni alla settimana ed avere il divieto di ritorno nel comune di Frosinone.
Anch’esso come nel precedente caso, veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per ricettazione.
Fonte: Polizia di Stato – Frosinone
CULTURA/CURIOSITA’ – In Brasile spunta una copia della Fontana di Trevi
Il clone di uno dei monumenti simbolo di Roma e d’Italia è stato realizzato a Serra Negra, località a 150 chilometri da San Paolo
ROMA – “Marcello, come here. Hurry up!”. È una delle scene più famose del film del 1960 di Federico Fellini, ‘La Dolce Vita’. Scena in cui Anita Ekberg invita Marcello Mastroianni a seguirla e a fare il bagno con lei nella Fontana di Trevi. Da oggi è possibile ammirare la più grande fra le celebri fontane di Roma non solo nella Capitale d’Italia: uno dei monumenti simbolo di Roma e dell’intero patrimonio culturale nostrano si può ammirare anche in Brasile. Un clone della più famosa delle fontane di Roma è infatti stato realizzato a Serra Negra, località a 150 chilometri da San Paolo.
Il Comune sudamericano ha investito 1,6 milioni di reais nella costruzione della copia, che ha già richiamato l’attenzione dei residenti e di molti turisti, che ogni giorno scattano foto e realizzano video. “Adesso- ha ironizzato José Zeferino, 80 anni, titolare da oltre 50 di un’edicola di Serra Negra- la gente viene qui e dice di essere andata in Italia”.
LA FONTANA DI TREVI.2
La ‘Fontana di Trevi.2’ occupa una superficie di 370 metri quadri, è alta 11 metri e larga 20,7. Per dare luce alla versione brasiliana del monumento è stato installato un impianto subacqueo, arricchito da 40 proiettori a Led. La Fontana di Trevi originale è un’opera di Nicola Salvi, basata su un progetto del Bernini. È alta 26 metri e larga 20.
“La nostra opera attira l’attenzione perché è una replica di uno dei monumenti più visitati in Europa e nel mondo- ha sottolineato il direttore della comunicazione di Serra Negra, Tarcio Cacossi– e siamo certi che aumenterà il flusso turistico, generando, di conseguenza, reddito e posti di lavoro. Ma oltre a rilanciare il turismo, il nostro monumento vuole rendere omaggio alla cultura italiana, anche in virtù dei forti legami dovuti alla corposa immigrazione, avvenuta principalmente nel XX secolo”.
CHI SARANNO I NOVELLI ANITA EKBERG E MARCELLO MASTROIANNI?
“Come residente- ha detto uno dei commercianti- penso che il monumento sia bellissimo. Porta bellezza in una zona che prima era brutta. Molto meglio svegliarsi e vedere una bella fontana“.
Insomma, anche i brasiliani sono pronti a dare le spalle alla loro personale Fontana di Trevi e a lanciare una moneta nelle sue acque per esprimere un desiderio. E chissà se a Serra Negra qualcuno si azzarderà a fare il bagno, di nascosto, per sentirsi un po’ Anita e Marcello.
Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it
CULTURA – Italia Paese che non legge: nel 2022 lettori in calo, mai così pochi in 25 anni
I dati sono stati diffusi dall’Istat. Leggono più le donne degli uomini, più al Nord che al Sud, i laureati più dei diplomati
ROMA – Nel 2022 il 39,3% di persone di 6 anni e più hanno letto nell’ultimo anno almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali. Il valore si è ridotto rispetto a quanto rilevato nei due anni precedenti, quando i lettori erano rispettivamente il 41,4% (2020) e il 40,8% (2021) dei residenti di quell’età. È quanto emerge dai dati del 2022 sulla lettura di libri e fruizione delle biblioteche in Italia divulgati oggi dall’Istat. Dal 2000, quando la quota di lettori risultò pari al 39,1%, l’andamento è stato crescente fino a raggiungere il picco massimo nel 2010 (46,8%), per poi ridiscendere progressivamente fino ad arrivare nel 2016 allo stesso livello del 2001 (40,5%). Successivamente la percentuale di lettori si è mantenuta stabile fino al 2019, per poi crescere nel 2020 e mantenersi a un valore analogo nel 2021. La lieve crescita registrata nel biennio pandemico 2020-2021 non è stata però sufficiente per recuperare le perdite registrate negli anni precedenti. In questo quadro, la contrazione registrata nel 2022 porta la quota di lettori al livello più basso mai registrato in quasi venticinque anni.
LE DONNE LEGGONO DI PIÙ
Anche nel 2022 si evidenzia una rilevante differenza di genere in favore delle donne: la percentuale delle lettrici è del 44% (-1,7 punti percentuali sul 2021), quella dei lettori del 34,3% (-1,6). La distanza di genere in favore delle donne iniziò a manifestarsi nel 1988, anno in cui si dichiaravano lettrici il 39,3% delle donne e lettori il 33,7% degli uomini, mentre in precedenza si osservava una situazione opposta, con valori più elevati tra gli uomini. Negli anni seguenti il divario ha manifestato una costante crescita fino al biennio 2015-2016, quando lo scarto uomo/donna raggiunse il suo valore più elevato (quasi 14 punti percentuali). Solo negli anni successivi la differenza di genere ha iniziato a ridursi, attestandosi a 9,7 punti percentuali nel 2022.
‘DEBOLE’ IL PROFILO DEL LETTORE
La quota più rilevante delle persone di 6 anni e più (il 17,4% considerando tutti gli individui, ben il 44,4% tenendo conto dei soli lettori) sono lettori ‘deboli’, dichiarano cioè di aver letto al massimo tre libri nei 12 mesi precedenti l’intervista. Il 15,4% (pari al 39,3% dei lettori) possono, invece, essere considerati ‘lettori medi’, avendo letto da 4 a 11 libri nell’ultimo anno. Infine, soltanto il 6,4% dei residenti (pari al 16,3% dei lettori) hanno letto almeno 12 libri nell’ultimo anno e possono essere considerati lettori ‘forti’. La quota di lettori forti è più alta tra le lettrici che non tra i lettori (il 17,5% contro il 14,7%). Inoltre, valori più elevati di lettori forti si osservano tra le persone di 60 anni e più, dove si raggiunge il 22% dei lettori. Al contrario, sono gli uomini a presentare più spesso un profilo di lettore debole (il 48% contro il 41,8% delle donne) e anche i ragazzi di 11-14 anni, dove circa un lettore su 2 legge al massimo 3 libri in un anno.
QUOTE PIÙ ELEVATE DI LETTORI TRA I GIOVANISSIMI DI 11-14 ANNI
L’analisi per fasce di età mette in evidenza nel 2022 una quota maggiore di lettori tra i più giovani (fino a 24 anni), con punte più elevate specialmente tra gli 11 e i 14 anni (57,1%), per quanto tra i giovanissimi la lettura complessiva non superi i tre libri l’anno per un lettore su due. A partire dai 25 anni di età l’abitudine alla lettura diminuisce, sebbene tra la popolazione di 55-59 anni si osservi un andamento nuovamente crescente, che regredisce però tra la popolazione ultra-sessantaquattrenne. Tale andamento è comune a uomini e donne, ma con livelli di lettura sempre più elevati per queste ultime. In assoluto, il pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze di 11-24 anni, tra le quali circa 6 su 10 hanno letto almeno un libro nell’anno (con un picco tra gli 11 e i 14 anni, 64,4%). La quota di lettrici scende sotto la media nazionale tra i 45-54 anni e dopo i 60, mentre per gli uomini è sempre inferiore al valor medio nazionale a partire dai 35 anni.
SI LEGGE PIÙ NEL CENTRO-NORD E TRA CHI HA UN TITOLO DI STUDIO ELEVATO
L’abitudine alla lettura è più diffusa nelle regioni del Centro-nord: nel 2022 ha letto almeno un libro il 46,3% delle persone residenti nel Nord-ovest, il 45,8% di quelle del Nord-est e il 42,4% di chi vive nel Centro (Figura 3). Al Sud la quota di lettori è del 27,9% mentre nelle Isole la realtà è molto differenziata tra la Sicilia (24,0%) e la Sardegna (40,0%): quest’ultima si caratterizza per quote di lettori sovrapponibili a quelle delle regioni del Centro. Considerando l’ampiezza demografica dei comuni, l’abitudine alla lettura è molto più diffusa nei Comuni centro delle aree metropolitane, dove nel 2022 si dichiara lettore quasi la metà degli abitanti (47,8%). Anche il livello di istruzione rappresenta un elemento discriminante per le abitudini di lettura: tra le persone con un’età pari o superiore ai 25 anni, legge libri il 68,9% dei laureati, il 43,2% dei diplomati e solo il 17,1% di chi possiede al massimo la licenza media.
CRESCE L’ABITUDINE A RECARSI IN BIBLIOTECA
Nel 2022 il 10,2% della popolazione di 3 anni e più si è recata in biblioteca almeno una volta nel corso dell’anno, dato in aumento rispetto al 7,4% del 2021, ma ancora distante dal 15,3% del 2019. Più elevata la quota di donne (11,7% a fronte dell’8,6% degli uomini), con differenze di genere particolarmente marcate tra i giovani di 15-24 anni (in questa fascia di età si sono recate in biblioteca il 28,9% delle ragazze a fronte del 16,8% dei ragazzi). I giovani e i giovanissimi tra 6 e 24 anni sono i frequentatori più assidui, con una quota più che doppia rispetto al resto della popolazione (23,5% a fronte del 10,2% della media generale). La fruizione delle biblioteche è più elevata nelle regioni del Nord (13,9%) rispetto a quelle del Centro (9,2%) e soprattutto del Mezzogiorno (5,7%), con l’unica eccezione della Sardegna, che si attesta all’11,5%.
Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it
ROCCASECCA – Concorso Musicale Terra di Severino città di Roccasecca 2023, un successo annunciato
ROCCASECCA – Si è appena concluso con un grande successo, il Concorso Musicale Terra di Severino città di Roccasecca 2023, organizzato dell’Associazione Musicale “Labirinto Armonico, con l’intento di valorizzare i giovani talenti, a sostegno della creatività emergente e di divulgare il patrimonio storico culturale della nostra terra.
Il Concorso, sotto la guida del Presidente prof.ssa Giuseppina Iannotta e del direttore artistico prof.ssa Egidia Casciano, si è tenuto nei giorni 11,12 e 13 maggio nell’Auditorium “Daniele Paris” del Conservatorio Statale di Musica “Licinio Refice” di Frosinone e ha ospitato circa 450 musicisti provenienti da tutto il territorio nazionale.

La cerimonia di conferimento dei primi assoluti e dei premi speciali si terrà domenica 28 maggio alle ore 17.00 nella Sala San Tommaso presso il Palazzo Boncompagni in via Roma a Roccasecca, nella Terra di Severino Gazzelloni, alla presenza del Comitato d’Onore e dei membri della giuria, formata dai Maestri: Francesco Carlesi, Massimiliano Ferrara, Filiberto Palermini, Francesco Ficarella, Stefano Spallotta, Maristella Mariani, Angelo Mirante, Tommaso Capuano, Daniele Ingiosi, Pamela Placitelli, Matteo Catalano e del pianista accompagnatore M° Diego Alfonso.
Si potrà seguire la diretta streaming collegandosi al canale youtube del concorso.
Tra i numerosi premi, si evidenziano il Premio Giambattista Creati, il Premio Dorel Baicu ed il premio Neos Kronos, messi a disposizione per incentivare lo studio e l’attività musicale individuando solisti e formazioni orchestrali particolarmente meritevoli. Tanti i premi speciali tra cui la partecipazione ai concerti del Festival Internazionale Severino Gazzelloni e alla Rassegna “Note Bianche” per i musicisti più talentuosi.
CRONACA – Polizia di Stato Frosinone: denunciate quattro persone per truffa, sull’A1 con gioielli e soldi negli slip
CASSINO – Continua ininterrottamente l’attività della Polizia di Stato volta a smascherare gli autori di truffa agli anziani, che sembra ormai diventata una modalità comoda per “guadagnarsi da vivere” sfruttando la fragilità e la loro buona fede nel tentativo di salvare da eventuali guai giudiziari i propri cari.
Gli agenti della Sottosezione Polizia Stradale di Cassino lo scorso fine settimana, in due momenti diversi, fermavano una Fiat 500 ed una Citroen C3 rispettivamente con due persone a bordo.
Tutti gli occupanti mostravano nervosismo al momento del controllo, dando versioni discordanti tra loro circa il viaggio, per cui gli agenti decidevano di perquisirli unitamente ai veicoli.
Le intuizioni si sono rivelate in entrambi i casi positive, poiché negli slip di uno degli occupanti la Fiat 500 veniva rinvenuta una somma pari ad euro 2.500 e svariati monili in oro, mentre per coloro che si trovavano sulla Citroen C3 la perquisizione più meticolosa della vettura ha portato al rinvenimento di numerosi oggetti preziosi, occultati nella parte sottostante il cruscotto lato guida dietro una plastica a copertura.
Gli accertamenti successivi facevano emergere le ennesime truffe agli anziani.
Grazie anche alla collaborazione dei Carabinieri di Numana, di Cupra Marittima nonché quelli di Rieti si riusciva a risalire alle vittime che avevano ricevuto la solita telefonata nella quale venivano avvisate che un loro caro si trovava in difficoltà giudiziarie, per risolvere le quali era sufficiente pagare una somma di denaro e/o oggetti in oro, cosa che nei tre casi avveniva regolarmente.
Tutti i fermati venivano denunciati in stato di libertà.
Fonte: Polizia di Stato Fr