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ARCE – “Giornate Europee dell’Archeologia 2023”: Il Parco Archeologico di Fregellae è presente

ARCE – Il Parco Archeologico di Fregellae partecipa alle Giornate Europee dell’Archeologia 2023. Le Giornate sono nate su iniziativa dell’Inrap, l’Istituto di ricerca archeologica preventiva della Francia e estese sul territorio nazionale dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Musei, hanno lo scopo di promuovere il patrimonio archeologico e far conoscere il lavoro dell’archeologo.

Ad Isoletta d’Arce, presso il parco di Fregellae, l’Amministrazione comunale di Arce – Assessorato alla Cultura e Turismo ha previsto una serie di iniziative per l’intera giornata di domenica 18 giugno, coordinate dal direttore Marco Germani e con la collaborazione dell’Associazione Il Gallo Larino e dell’Associazione Culturale Rievocazioni Storiche di Aquino.

Il programma prevede tre visite guidate (ore 10.00, 11.30 e 16.30) alle quali saranno abbinate: le rappresentazioni della vita quotidiana che avveniva all’interno delle domus e della colonia; la presenza di una speciale “fattoria scrigno” con animali fantastici; un corner con prodotti tipici locali quali oli, formaggi, vini naturali e miele; alcuni artigiani con la lavorazione dei cesti in vimini e delle ceramiche.

In occasione dell’evento sono state promosse, da alcune realtà associative del territorio, delle iniziative collegate che prevedono tutte la visita al Parco di Fregellae. L’Ecomuseo Argil con Ciociaria Trekking e l’Associazione Expreience&Sport organizzano un archeo-trekking di circa 11 km (escursione facile) nell’Oasi Naturale. Gaia, Associazione Piccoli Passi e Assoguide propogono un percorso di 8 km (difficoltà: facile) accompagnati dalla guida Maria Sordilli. L’Associazione Piccoli Passi propone una passeggiata tra località Tramonti e Isoletta (di circa 8 km) ed un pranzo a base di prodotti del territorio. Durante la giornata sarà possibile noleggiare delle bici elettriche anche con accessori per bambini come follow-me, seggiolini e rimorchio adatti a tutte le età.

«Abbiamo sempre immaginato il Parco di Fregellae – hanno detto il Sindaco di Arce Luigi Germani e l’Assessore alla Cultura Alessandro Proia – come un luogo aperto a tutte le iniziative di valorizzazione del nostro bellissimo territorio. L’appuntamento di domenica 18, con tutte le iniziative “satellite”, confermano la necessità di continuare ad operare sulla direzione presa dall’Amministrazione comunale di Arce. Un grazie di cuore a quanti si sono adoperati per questo evento e a tutti coloro che decideranno di premiare con la partecipazione l’iniziativa».

«Siamo fieri per il secondo anno consecutivo di aprire le porte del Parco ad un evento di levatura internazionale». È il commento del direttore Marco Germani. «Con le giornate dell’archeologia – ha aggiunto – si inaugura la stagione degli eventi estivi che vedranno tornare a Fregellae una serata dedicata alla grande musica lirica e una all’osservazione astronomica.»

ARCE – “Ciociariae Esperienze Prurali”, sabato l’evento presso il Museo antropologico

ARCE – Leggere il territorio attraverso gli sguardi plurali di Ciociariae. È le mission dell’evento che si terrà ad Arce, presso il Museo Antropologico Gente di Ciociaria, sabato 17 giugno dalle ore 16.30. L’appuntamento curato dal direttore Daniele Quadraccia, in collaborazione con l’Associazione Il Gallo Larino, l’artista Giulia Mangoni, è stato promosso dall’Amministrazione comunale di Arce – Assessorato alla Cultura e Turismo.

Il ritrovo è previsto in Piazza Umberto I dove, alle 16.30, è previsto un laboratorio per bambini curato dall’artista Giulia Mangoni. A seguire il talk con tre importanti figure del panorama locale: il fotografo arcese Romeo Fraioli, l’imprenditore Ercole Fabrizi e l’archeologo Italo Biddittu. Ciascuno dei tre darà voce alla propria esperienza personale in dialogo con gli organizzatori dell’evento. Saranno inoltre allestiti stand con prodotti del territorio. Durate tutto l’evento sarà possibile visitare il museo all’interno del quale sarà allestita una mostra fotografica di Romeo Fraioli dedicata alla Ciociaria.

«Un grazie di cuore a quanti hanno lavorato a questo appuntamento – hanno detto il Sindaco di Arce Luigi Germani e l’Assessore alla Cultura Alessandro Proia – che vede ancora una volta il Museo Gente di Ciociaria come propulsore del nostro territorio. Grazie anche agli ospiti che animeranno la manifestazione donando a tutti noi nuovi ed inediti punti di vista sulla nostra Ciociaria attraverso l’arte, l’archeologia, la fotografia, l’imprenditorialità. Vi aspettiamo ad Arce».

«Con quest’evento – afferma invece il direttore Daniele Quadraccia – il Museo prosegue il percorso di lettura del territorio attraverso la pluralità di voci che lo compongono. Il termine Ciociaria è spesso declinato al singolare e si riferisce al passato. Noi crediamo che invece ci siano innumerevoli declinazioni attraverso esperienze singolari e associative che meritano di essere individuate».

CULTURA – Premio ‘Salva la tua lingua locale’, secondo posto alla poesia ‘U mari nostru’

La tragedia dei migranti, nei versi di una poesia in dialetto siciliano e arabo

ROMA – “Chista è a prighiera ri migranti ca stannu rintra a varca ri la morti. priari e spirari. Spirari pi lu tempu a biniri e spirar ri unn’addivintari na chiazza russa rintra u mari” (“Questa è la preghiera dei migranti/che stanno sulla barca della morte./Pregano, perché è l’unica cosa che gli resta da fare è pregare,/pregare e sperare./Sperare per il loro futuro e sperare di non diventare/ una macchia rossa dentro il mare”). Sono alcuni dei toccanti versi di ‘U mari nostru’, opera seconda classificata nella sezione “Scuola”, categoria “Poesia”, del premio letterario nazionale, dedicato ai dialetti, “Salva la tua lingua locale” (promosso da Unione Pro Loco, Ali Lazio e l’associazione Scuola strumento di Pace – Eip); la poesia è stata scritta da Agnese Sferruzza scuola media (2° B) dell’IC ‘Francesca Morvillo’ di Monreale (dirigente scolastico Maria Francesca Giammona – Prof. referente Gioacchina Corazza) che l’ha declamata, con profonda partecipazione, nel corso della premiazione tenuta nella sala Baldini a Roma.

Con una scelta inedita ma perfettamente centrata, il componimento è scritto in dialetto siciliano e arabo. La poesia punta dritto al tema dell’immigrazione e delle tragedie dei mari. Al centro dell’opera centro il Mare Mediterraneo: “U mari nostru, u “Mari Mediterraneo” è chinu ri sangu” (Il mare nostro, il “Mare Mediterraneo” è pieno di sangue). “È un testo che ci ha commosso, cogliendo in pieno il senso del premio. Una poesia scritta in un’inedita alternanza fra dialetto siciliano e arabo, a sancire da un lato l’incrocio di culture, dall’altro l’universalità della tragedia dei migranti. Versi che diretti colpiscono forte: da un lato emozionano, facendo stringere il cuore, dall’altro sono veri e propri pugni nello stomaco” commenta il presidente dell’Unione Nazionale delle Pro Loco, Antonino La Spina.

Nella poesia la giovanissima autrice rimarca le immani tragedie che si sono consumate in questi anni “L’avitru jiornu vitti cosi troppo siddriate ca nun ma sentu mancu ri cuntari. Iu sugnu ancora nica pi viriri sti tragedie!” (L’altro giorno ho visto cose troppo tristi/ che non mi sento neanche di raccontare./ Io sono ancora piccola per vedere queste tragedie!) tanto da invocare la scelta di un nome diverso da “Mediterraneo”: “Un capisciu picchì stu mari si chiama accussì. Mari Russu o Mari Mortu, s’avissi a chiamari” (Non capisco perché questo mare ha questo nome./ Mare Rosso o Mare Morto,/ si dovrebbe chiamare). “Uno sguardo troppo tenero per reggere all’insensata tragedia del mare ma non per descriverla nella pregevolissima intuizione d’un dialetto arabo-siciliano che, implicitamente, già ci suggerisce la via d’uscita e la speranza antica quanto attuale di un “Mediterraneo dei popoli”, del linguaggio trasversale della Pace” questa la motivazione dedicata all’opera dalla giuria del Premio, presieduta da Elio Pecora (poeta e critico letterario).

IL PREMIO

Nel corso delle otto edizioni dedicate agli istituti scolastici, tre sono saltate a causa della pandemia, hanno partecipato, complessivamente, 397 istituti e sono pervenute 535 opere; l’edizione 2022 ha registrato l’adesione di 65 istituti, 80 i componimenti presentati. La sezione “Scuola” è articolata in tre sezioni (Poesia, Prosa e Musica) tutte a tema libero ed è riservata gli studenti delle scuole primarie, secondarie di I e di II grado; la partecipazione è possibile in forma individuale o di gruppo.

LA GIURIA

Le opere sono state valutate da una giuria di specialisti, coordinata dall’EIP Italia. Di seguito i componenti per l’anno 2022/23: Elio Pecora (Presidente); Anna Paola Tantucci, Presidente E.I.P (Coordinatore); Francesco Rovida; Catia Fierli; Teresa Lombardo; Luigi Matteo; Guido Tracanna; Anna Paudice; Pasquale Menchise; Maria Costanza Cipullo.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

CULTURA/CURIOSITA’ – In Brasile spunta una copia della Fontana di Trevi

Il clone di uno dei monumenti simbolo di Roma e d’Italia è stato realizzato a Serra Negra, località a 150 chilometri da San Paolo

ROMA – “Marcello, come here. Hurry up!”. È una delle scene più famose del film del 1960 di Federico Fellini, ‘La Dolce Vita’. Scena in cui Anita Ekberg invita Marcello Mastroianni a seguirla e a fare il bagno con lei nella Fontana di Trevi. Da oggi è possibile ammirare la più grande fra le celebri fontane di Roma non solo nella Capitale d’Italia: uno dei monumenti simbolo di Roma e dell’intero patrimonio culturale nostrano si può ammirare anche in Brasile. Un clone della più famosa delle fontane di Roma è infatti stato realizzato a Serra Negra, località a 150 chilometri da San Paolo.

Il Comune sudamericano ha investito 1,6 milioni di reais nella costruzione della copia, che ha già richiamato l’attenzione dei residenti e di molti turisti, che ogni giorno scattano foto e realizzano video. “Adesso- ha ironizzato José Zeferino, 80 anni, titolare da oltre 50 di un’edicola di Serra Negra- la gente viene qui e dice di essere andata in Italia”.

LA FONTANA DI TREVI.2

La ‘Fontana di Trevi.2’ occupa una superficie di 370 metri quadri, è alta 11 metri e larga 20,7. Per dare luce alla versione brasiliana del monumento è stato installato un impianto subacqueo, arricchito da 40 proiettori a Led. La Fontana di Trevi originale è un’opera di Nicola Salvi, basata su un progetto del Bernini. È alta 26 metri e larga 20.

“La nostra opera attira l’attenzione perché è una replica di uno dei monumenti più visitati in Europa e nel mondo- ha sottolineato il direttore della comunicazione di Serra Negra, Tarcio Cacossi– e siamo certi che aumenterà il flusso turistico, generando, di conseguenza, reddito e posti di lavoro. Ma oltre a rilanciare il turismo, il nostro monumento vuole rendere omaggio alla cultura italiana, anche in virtù dei forti legami dovuti alla corposa immigrazione, avvenuta principalmente nel XX secolo”.

CHI SARANNO I NOVELLI ANITA EKBERG E MARCELLO MASTROIANNI?

“Come residente- ha detto uno dei commercianti- penso che il monumento sia bellissimo. Porta bellezza in una zona che prima era brutta. Molto meglio svegliarsi e vedere una bella fontana“.

Insomma, anche i brasiliani sono pronti a dare le spalle alla loro personale Fontana di Trevi e a lanciare una moneta nelle sue acque per esprimere un desiderio. E chissà se a Serra Negra qualcuno si azzarderà a fare il bagno, di nascosto, per sentirsi un po’ Anita e Marcello.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

CULTURA – Italia Paese che non legge: nel 2022 lettori in calo, mai così pochi in 25 anni

I dati sono stati diffusi dall’Istat. Leggono più le donne degli uomini, più al Nord che al Sud, i laureati più dei diplomati

ROMA – Nel 2022 il 39,3% di persone di 6 anni e più hanno letto nell’ultimo anno almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali. Il valore si è ridotto rispetto a quanto rilevato nei due anni precedenti, quando i lettori erano rispettivamente il 41,4% (2020) e il 40,8% (2021) dei residenti di quell’età. È quanto emerge dai dati del 2022 sulla lettura di libri e fruizione delle biblioteche in Italia divulgati oggi dall’Istat. Dal 2000, quando la quota di lettori risultò pari al 39,1%, l’andamento è stato crescente fino a raggiungere il picco massimo nel 2010 (46,8%), per poi ridiscendere progressivamente fino ad arrivare nel 2016 allo stesso livello del 2001 (40,5%). Successivamente la percentuale di lettori si è mantenuta stabile fino al 2019, per poi crescere nel 2020 e mantenersi a un valore analogo nel 2021. La lieve crescita registrata nel biennio pandemico 2020-2021 non è stata però sufficiente per recuperare le perdite registrate negli anni precedenti. In questo quadro, la contrazione registrata nel 2022 porta la quota di lettori al livello più basso mai registrato in quasi venticinque anni.

LE DONNE LEGGONO DI PIÙ

Anche nel 2022 si evidenzia una rilevante differenza di genere in favore delle donne: la percentuale delle lettrici è del 44% (-1,7 punti percentuali sul 2021), quella dei lettori del 34,3% (-1,6). La distanza di genere in favore delle donne iniziò a manifestarsi nel 1988, anno in cui si dichiaravano lettrici il 39,3% delle donne e lettori il 33,7% degli uomini, mentre in precedenza si osservava una situazione opposta, con valori più elevati tra gli uomini. Negli anni seguenti il divario ha manifestato una costante crescita fino al biennio 2015-2016, quando lo scarto uomo/donna raggiunse il suo valore più elevato (quasi 14 punti percentuali). Solo negli anni successivi la differenza di genere ha iniziato a ridursi, attestandosi a 9,7 punti percentuali nel 2022.

‘DEBOLE’ IL PROFILO DEL LETTORE

La quota più rilevante delle persone di 6 anni e più (il 17,4% considerando tutti gli individui, ben il 44,4% tenendo conto dei soli lettori) sono lettori ‘deboli’, dichiarano cioè di aver letto al massimo tre libri nei 12 mesi precedenti l’intervista. Il 15,4% (pari al 39,3% dei lettori) possono, invece, essere considerati ‘lettori medi’, avendo letto da 4 a 11 libri nell’ultimo anno. Infine, soltanto il 6,4% dei residenti (pari al 16,3% dei lettori) hanno letto almeno 12 libri nell’ultimo anno e possono essere considerati lettori ‘forti’. La quota di lettori forti è più alta tra le lettrici che non tra i lettori (il 17,5% contro il 14,7%). Inoltre, valori più elevati di lettori forti si osservano tra le persone di 60 anni e più, dove si raggiunge il 22% dei lettori. Al contrario, sono gli uomini a presentare più spesso un profilo di lettore debole (il 48% contro il 41,8% delle donne) e anche i ragazzi di 11-14 anni, dove circa un lettore su 2 legge al massimo 3 libri in un anno.

QUOTE PIÙ ELEVATE DI LETTORI TRA I GIOVANISSIMI DI 11-14 ANNI

L’analisi per fasce di età mette in evidenza nel 2022 una quota maggiore di lettori tra i più giovani (fino a 24 anni), con punte più elevate specialmente tra gli 11 e i 14 anni (57,1%), per quanto tra i giovanissimi la lettura complessiva non superi i tre libri l’anno per un lettore su due. A partire dai 25 anni di età l’abitudine alla lettura diminuisce, sebbene tra la popolazione di 55-59 anni si osservi un andamento nuovamente crescente, che regredisce però tra la popolazione ultra-sessantaquattrenne. Tale andamento è comune a uomini e donne, ma con livelli di lettura sempre più elevati per queste ultime. In assoluto, il pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze di 11-24 anni, tra le quali circa 6 su 10 hanno letto almeno un libro nell’anno (con un picco tra gli 11 e i 14 anni, 64,4%). La quota di lettrici scende sotto la media nazionale tra i 45-54 anni e dopo i 60, mentre per gli uomini è sempre inferiore al valor medio nazionale a partire dai 35 anni.

SI LEGGE PIÙ NEL CENTRO-NORD E TRA CHI HA UN TITOLO DI STUDIO ELEVATO

L’abitudine alla lettura è più diffusa nelle regioni del Centro-nord: nel 2022 ha letto almeno un libro il 46,3% delle persone residenti nel Nord-ovest, il 45,8% di quelle del Nord-est e il 42,4% di chi vive nel Centro (Figura 3). Al Sud la quota di lettori è del 27,9% mentre nelle Isole la realtà è molto differenziata tra la Sicilia (24,0%) e la Sardegna (40,0%): quest’ultima si caratterizza per quote di lettori sovrapponibili a quelle delle regioni del Centro. Considerando l’ampiezza demografica dei comuni, l’abitudine alla lettura è molto più diffusa nei Comuni centro delle aree metropolitane, dove nel 2022 si dichiara lettore quasi la metà degli abitanti (47,8%). Anche il livello di istruzione rappresenta un elemento discriminante per le abitudini di lettura: tra le persone con un’età pari o superiore ai 25 anni, legge libri il 68,9% dei laureati, il 43,2% dei diplomati e solo il 17,1% di chi possiede al massimo la licenza media.

CRESCE L’ABITUDINE A RECARSI IN BIBLIOTECA

Nel 2022 il 10,2% della popolazione di 3 anni e più si è recata in biblioteca almeno una volta nel corso dell’anno, dato in aumento rispetto al 7,4% del 2021, ma ancora distante dal 15,3% del 2019. Più elevata la quota di donne (11,7% a fronte dell’8,6% degli uomini), con differenze di genere particolarmente marcate tra i giovani di 15-24 anni (in questa fascia di età si sono recate in biblioteca il 28,9% delle ragazze a fronte del 16,8% dei ragazzi). I giovani e i giovanissimi tra 6 e 24 anni sono i frequentatori più assidui, con una quota più che doppia rispetto al resto della popolazione (23,5% a fronte del 10,2% della media generale). La fruizione delle biblioteche è più elevata nelle regioni del Nord (13,9%) rispetto a quelle del Centro (9,2%) e soprattutto del Mezzogiorno (5,7%), con l’unica eccezione della Sardegna, che si attesta all’11,5%.

 Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

ROCCASECCA – Concorso Musicale Terra di Severino città di Roccasecca 2023, un successo annunciato

ROCCASECCA – Si è appena concluso con un grande successo, il Concorso Musicale Terra di Severino città di Roccasecca 2023, organizzato   dell’Associazione Musicale “Labirinto Armonico, con l’intento di valorizzare i giovani talenti, a sostegno della creatività emergente e di divulgare il patrimonio storico culturale della nostra terra.

Il Concorso, sotto la guida del Presidente prof.ssa Giuseppina Iannotta e del direttore artistico prof.ssa Egidia Casciano, si è tenuto nei giorni 11,12 e 13 maggio nell’Auditorium “Daniele Paris” del Conservatorio Statale di Musica “Licinio Refice” di Frosinone e ha ospitato circa 450 musicisti provenienti da tutto il territorio nazionale.

La cerimonia di conferimento dei primi assoluti e dei premi speciali si terrà domenica 28 maggio alle ore 17.00 nella Sala San Tommaso presso il Palazzo Boncompagni in via Roma a Roccasecca, nella Terra di Severino Gazzelloni, alla presenza del Comitato d’Onore e dei membri della giuria, formata dai Maestri: Francesco Carlesi, Massimiliano Ferrara, Filiberto Palermini, Francesco Ficarella, Stefano Spallotta, Maristella Mariani, Angelo Mirante, Tommaso Capuano, Daniele Ingiosi, Pamela Placitelli, Matteo  Catalano e  del pianista accompagnatore M° Diego Alfonso.

Si potrà seguire la diretta streaming collegandosi al canale youtube del concorso.

Tra i numerosi premi, si evidenziano il Premio Giambattista Creati, il Premio Dorel Baicu ed il premio Neos Kronos, messi a disposizione per incentivare lo studio e l’attività musicale individuando solisti e formazioni orchestrali particolarmente meritevoli. Tanti i premi speciali tra cui la partecipazione ai concerti del Festival Internazionale Severino Gazzelloni e alla Rassegna “Note Bianche” per i musicisti più talentuosi.

CULTURA – Il 25 aprile musei e parchi archeologici aperti gratuitamente

All’iniziativa #domenicalmuseo si aggiungono altre 3 date ad accesso libero nei luoghi della cultura: 25 aprile, 2 giugno e 4 novembre

ROMA – Martedì 25 aprile 2023, in occasione della Festa della Liberazione, i musei e i parchi archeologici statali saranno aperti gratuitamente, così come proposto dal ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, per la prima volta nella storia repubblicana. Così in un comunicato il ministero della Cultura.

All’iniziativa #domenicalmuseo (12 giornate l’anno), quindi, si aggiungono altre 3 date ad accesso libero nei luoghi della cultura: 25 aprile, 2 giugno e 4 novembre.

Il 25 aprile sarà la prima di 3 nuove giornate gratuite da me fortemente volute per associare a ricorrenze altamente simboliche per la nostra Nazione un momento di condivisione del nostro patrimonio culturale, fattore determinante di identità in cui tutti gli italiani possono riconoscersi. Invito cittadini e turisti a godere di questa opportunità nel giorno della Liberazione”, dichiara il ministro Sangiuliano.

Domani 24 aprile, considerato il ponte festivo, molti istituti hanno differito la tradizionale chiusura del lunedì e resteranno aperti. Le visite si svolgeranno nei consueti orari di apertura, con accesso su prenotazione dove previsto.

Tutte le info sul sito del ministero all’indirizzo https://cultura.gov.it/evento/25aprile2023

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

CULTURA – Auto d’epoca patrimonio italiano, oltre 2,5 miliardi l’indotto annuo

Scuro (ASI): “Tutelare i veicoli storici come beni culturali che devono servire a promuovere il territorio”

ROMA – Le auto storiche sono un enorme patrimonio italiano, perché il nostro Paese è considerato in tutto il mondo un’eccellenza in questo settore. L’Italia è la culla del motorismo storico e le bellezze del nostro Paese, legate a un veicolo d’epoca per viaggiare nella storia, crea una sinergia fantastica per riscoprire i territori e promuovere anche tutto ciò che di culturale e magnifico abbiamo in Italia”. Così Alberto Scuro, presidente ASI (Automotoclub Storico Italiano), intervistato dalla Dire a Roma in occasione dell’evento ‘La valorizzazione dei beni e del patrimonio culturale’, promosso dagli Stati Generali del Patrimonio Italiano, con il patrocinio del ministero della Cultura. Durante l’iniziativa, che si è svolta presso il Palazzo del Collegio Romano, il cinquecentesco edificio che ospita la sede del Mic, sono stati consegnati diversi attestati al merito intitolati a Giovanni Spadolini (il primo ministro dei Beni Culturali nella storia della Repubblica Italiana), tra cui uno all’ASI.

“Sono tantissime le manifestazioni anche culturali realizzate dall’ASI- ha proseguito Scuro- ne organizziamo più di 3mila ogni anno e sono un modo per condividere una passione, ma anche per promuovere il nostro territorio. A livello nazionale l’indotto economico alimentato da questo comparto è di circa 2 miliardi e mezzo di euro l’anno, una cifra davvero significativa, di cui il 30% ha un valore turistico. Ed è proprio per questo che l’ASI si interessa di tutelare i veicoli storici come beni culturali che devono servire a promuovere il territorio”.

In Italia, intanto, il numero di appassionati (ma non di proprietari) di veicoli storici “sono 5 milioni- ha fatto sapere Scuro- mentre i veicoli storici certificati, di per sé, sono un numero abbastanza esiguo: si tratta dello 0,1% del parco veicolare circolante, quindi un numero veramente basso, che però vengono utilizzati per quel ‘turismo lento’ che permette di viverli come momento di passione e insieme di promozione del territorio”.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

CULTURA – Dopo Alatri, Collepardo e Montecassino oggi sabato 17 Ferentino in TV a “Paese che Vai”

FERENTINO – Dopo Alatri, Collepardo, e Montecassino continua il viaggio delle Meraviglie in Ciociaria con Ferentino a “Paese che Vai”. Sabato 17 dicembre, alle ore 11, sul canale nazionale 264 DDT di Cusano Italia TV, una bellissima puntata condotta da Pina Giordano con la speciale partecipazione di Sergio Cesarini.

Durante la trasmissione vedremo anche le possenti mura di cinta megalitiche, onore e vanto della città, che tanto stupore ed ammirazione suscitano ancor oggi per le dimensioni incredibili dei massi, la tecnica sopraffina di costruzione e l’armonia delle forme. Celeberrima in tal senso è la descrizione che ne fece Marianna Candidi Dionigi nella sua famosa opera “Viaggi in alcune città de Lazio che diconsi fondate da dio Saturno” pubblicata nel 1809 e corredata anche da piantine ed illustrazioni pittoriche.

Gli oltre 2500 metri di cerchia muraria esterna, in buona parte ancora conservati, l’Acropoli con il poderoso bastione dell’avancorpo, i possenti ieroni a difesa delle 12 porte di ingresso, tra cui le celeberrime porta Sangunaria, Porta Casamari e Porta Pentagonale, gli stupendi tratti di mura poligonali, l’affascinante percorso sotterraneo di Grotta Para, completamente architravato con grandi pietre ciclopiche, rendono Ferentino un luogo unico al mondo, che ha affascinato da sempre studiosi e viaggiatori.

Ma oltre alle mura e alle porte molte altre sono le testimonianze ancor oggi conservate dello splendore antico: il Mercato Coperto e il Teatro Romano, il Testamento di Aulo Quintilio Prisco, inciso nella viva roccia, i resti dell’acquedotto e del basolato stradale (per Ferentino transitava l’importante via Latina), le tracce delle antiche terme, le numerose epigrafi.

Vedremo anche il bellissimo centro storico e tante altre sorprese, anche enogastronomiche, da non perdere.

Il programma dedicato Ferentino, (in onda dalle 11 alle 12.30) si può seguire anche in Streaming online/app.

Sabato 24 dicembre, andremo a scoprire Isola Liri ed Arpino