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CASSINATE  –  Dipendente statale a fine carriera…ma con pensione differita dall’INPS. L’avvocato D’Alessandro: serve modifica normativa

I giudici costituzionali, con la sentenza n.130 del 23 giugno 2023, ricordano che «la garanzia della giusta retribuzione, proprio perché attiene a principi fondamentali, si sostanzia non soltanto nella congruità dell’ammontare concretamente corrisposto, ma anche nella tempestività dell’erogazione».

CASSINO – Un dipendente statale del cassinate collocato in pensione si è visto recapitare la comunicazione dell’INPS con la quale è stato informato del pagamento differito del Trattamento di Fine Servizio (TFS). Si è affidato all’Avv. Antonio D’Alessandro, del Foro di Cassino, ritenendo ingiusto il ritardo nel pagamento dopo una vita di ‘onorato servizio’.

In effetti – come segnala il difensore – attualmente per i dipendenti statali la norma prevede il pagamento del TFS entro 105 giorni solo nel caso di cessazione dal servizio per inabilità o per decesso: in tal caso il pagamento viene erogato ai legittimi eredi.

Invece, in caso di cessazione del rapporto di lavoro per raggiunti limiti di età o di servizio, il pagamento viene effettuato non prima di 12 mesi dalla cessazione dal servizio; in tutti gli altri casi di cessazione del rapporto di lavoro, ad esempio per dimissioni o licenziamento, in base a quanto previsto dalla normativa, il pagamento della prestazione TFS sarà effettuato non prima dei 24 mesi.

Sul punto è intervenuta la Corte Costituzionale con la sentenza n.130 del 23 giugno 2023. I giudici costituzionali ricordano che “la garanzia della giusta retribuzione, proprio perché attiene a principi fondamentali, si sostanzia non soltanto nella congruità dell’ammontare concretamente corrisposto, ma anche nella tempestività dell’erogazione”; inoltre, spiegano: “il trattamento viene, infatti, corrisposto al momento della cessazione dell’impiego al preciso fine di agevolare il dipendente nel far fronte alle difficoltà economiche che possono insorgere con il venir meno della retribuzione. In ciò si realizza la funzione previdenziale, che, pure, vale a connotare le indennità in scrutinio, e che concorre con quella retributiva”.

E ancora: “La perdurante dilatazione dei tempi di corresponsione delle indennità di fine servizio rischia di vanificare anche la funzione previdenziale propria di tali prestazioni, in quanto contrasta con la particolare esigenza di tutela avvertita dal dipendente al termine dell’attività”.

La Corte Costituzionale dunque chiede al legislatore di intervenire tempestivamente per modificare l’attuale previsione normativa differita sui trattamenti di fine servizio statali. Ha riaffermato il principio che occorre pagare il TFS ai dipendenti statali in tempi congrui.

L’Avv. Antonio D’Alessandro sul punto così si esprime: “Voglio sperare che tutti i Parlamentari si attivino immediatamente nella opportuna sede per modificare l’attuale previsione normativa; è ingiusto che un dipendente statale collocato in pensione dopo una vita di sacrifici debba ricevere dallo Stato il pagamento ritardato del trattamento in parola; una tale previsione normativa allontana il cittadino dallo Stato”.

Fonte RCS

ARPINO – La “Corsa della Cannata” riconosciuta Patrimonio Unesco. Quadrini: “Una grandissima soddisfazione e un riconoscimento importante per la città di Arpino”

ARPINO – La tradizionale corsa della Cannata del Gonfalone di Arpino entra nel Registro del Patrimonio Immateriale Unesco.

La gara, riservata soltanto alle donne, che corrono per 280 metri con ai piedi le tipiche calzature dei pastori ciociari, le cioce, e sul capo un recipiente di terracotta, la cannata, contenente acqua, è la più attesa e la più famosa dei giochi tradizionali che si svolgono durante il Gonfalone di Arpino.

Gianluca Quadrini

La “cannata” è simbolo della città e dell’intera Ciociaria. “Un altro importantissimo riconoscimento, una grandissima soddisfazione per la nostra città di Arpino e per tutto il territorio della provincia.” Commenta con soddisfazione il Presidente del Consiglio della Provincia di Frosinone e consigliere di Arpino, Gianluca Quadrini – “Arpino non è solo un bellissimo centro abitato ma anche un centro di grande cultura, di storia e di tradizioni. La corsa della Cannata rientra tra i giochi più sentiti del Gonfalone, una manifestazione che per Arpino è simbolo di appartenenza. Ma allo stesso tempo è un mezzo essenziale ed efficace per far conoscere il grande patrimonio di storia, arte, tipicità e tradizioni. In un momento in cui il turismo delle esperienze e dell’unicità sta prendendo sempre più piede, ottenere l’iscrizione Registro del Patrimonio Immateriale Unesco significa molto per noi arpinati e sarà sicuramente un grande valore aggiunto per la crescita e la diffusione del nome del nostro territorio. Esprimo i miei più sentiti complimenti agli organizzatori dei giochi del Gonfalone e naturalmente alle partecipanti alla corsa della Cannata per l’impegno e la passione che ogni anno impiegano per la riuscita della gara. Correre con una cannata sul capo, per 280 metri, indossando delle ciocie non è affatto semplice. Per cui grazie anche alle nostre donne che hanno contribuito in maniera eloquente a questo riconoscimento.”

Insieme alla Corsa di Arpino, riconosciuti dall’Unesco anche altri giochi popolari inclusi nel Tocatì, la manifestazione internazionale che raccoglie i giochi e le gare popolari che un tempo si svolgevano sulle strade delle antiche città italiane ed europee.

FONTANA LIRI – Cultura: “Esilio e Redenzione”, nell’80° anniversario del rastrellamento del Ghetto di Roma

FONTANA LIRI – Verrà presentato lunedì 16 ottobre alle 17,30 presso il Centro Polifunzionale, il libro di Avrham Fulvio Canetti “Esilio e Redenzione”.

Dopo i saluti istituzionali da parte del sindaco dott. Gianpio Sarracco, seguiranno le relazioni di Luca Leone del Museo del Novecento e della Shoah, di Mariolina Ciarnella, Presidente dell’Istituto per la Ricerca Accademica Sociale ed Educativa Nazionale, di Santina Pistilli, Presidente del Centro studi “Marcello Mastroianni”, e del Col. Carlo Venditti.
La data è stata scelta per ricordare l’80° anniversario del rastrellamento del Ghetto di Roma.
Alla conferenza, che ha avuto il patrocinio del Comune di Fontana Liri e il contributo della Regione Lazio, collaborano la Pro Loco e le Associazioni culturali Fontanesi nel Mondo e Il Castello.

L’autore, dott. Fulvio Canetti (Giannetti) nato a Fontana Liri nel 1939 ed attualmente residente a Gerusalemme, in continuità con altri suoi lavori editoriali, nel volume traccia un percorso teso a condividere il ricordo e attualizzare i temi della Shoah e dell’antisemitismo, di cui traccia una complessiva e puntuale analisi. Canetti riporta le riflessioni scaturite dal dialogo con Samuele Perugia e che ispirano tratti del libro, analizzando i pregiudizi antiebraici e il fenomeno del negazionismo.
La nascita di Israele nel 1948 ha costituito la “redenzione” del popolo ebraico, ma ha originato la “questione palestinese”, per cui la sfida per la pace di Gerusalemme, città di Do, è la sfida del nostro tempo.

EVENTI – Vajont, Mattarella visita il cimitero delle vittime: “La tragedia reca pesanti responsabilità umane”

Il capo dello Stato ha partecipato al 60esimo anniversario del disastro della Diga avvenuto il 9 ottobre del 1963

ROMA – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha visitato il Cimitero monumentale delle vittime del Vajont, a Fortogna, nel comune di Longarone. Il capo dello Stato oggi partecipa alla commemorazione del 60esimo anniversario del disastro della Diga avvenuto il 9 ottobre del 1963 in cui morirono 1917 persone, tra cui 487 bambini.
“Oggi ci troviamo in un Parco, quello delle Dolomiti Friulane che, nella bellezza di questi luoghi dedica, doverosamente, percorsi alla memoria. Siamo di fronte a due quadri: questo paesaggio, quello delle Prealpi Carniche. E la diga, creazione artificiale. Entrambi, oggi, silenti monumenti alle vittime, a quelle inumate nei cimiteri, a quelle sepolte per sempre nei greti dei corsi d’acqua, sulle pendici: donne, uomini, bambini. Cinquecento bambini. Immenso sacrario a cielo aperto che si accompagna al Cimitero di Fortogna, mausoleo nazionale. Riflettiamo: la frana, la sparizione, nel nulla, di un ambiente, di un territorio, di tante persone. La cancellazione della vita. Sono tormenti che, tuttora -sessant’anni dopo – turbano e interrogano le coscienze”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, partecipando alla commemorazione del 60esimo anniversario del disastro del Vajont.
“TRAGEDIA RECA PESO PESANTI RESPONSABILITÀ UMANE”
“Le Nazioni unite hanno classificato questo evento come uno dei più gravi disastri ambientali della storia che sia stato provocato dall’uomo. Per questa ragione, il 9 ottobre, è stato indicato dal Parlamento ‘Giornata nazionale in memoria delle vittime dei disastri ambientali e industriali causati dall’uomo’. La tragedia che qui si è consumata reca il peso di pesanti responsabilità umane, di scelte gravi che venivano denunziate, da parte di persone attente, anche prima che avvenisse il disastro. Assicurare una cornice di sicurezza alla nostra comunità significa saper apprendere la lezione dei fatti e sapere fare passi avanti”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, partecipando alla commemorazione del 60esimo anniversario del disastro del Vajont.

Il disastro panoramica


VAJONT. MATTARELLA: UOMO È PARTE DELLA NATURA MA NON DEVE DIVENIRNE NEMICO
“L’interazione dell’uomo con la natura è parte dell’evoluzione della natura stessa. Perché l’uomo è parte della natura, ma non deve divenirne nemico. Non si tratta di un tema di esclusivo carattere ecologico. Ce lo ha ricordato anche Papa Francesco nella sua recentissima esortazione. Si tratta di saper porre attenzione e saper governare, con lungimiranza, gli squilibri che interpellano, mettendo in discussione, l’umanità stessa e i suoi destini”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, partecipando alla commemorazione del 60esimo anniversario del disastro del Vajont.
VAJONT. MATTARELLA: L’UOMO SI RICONCILI CON NATURA CHE LO OSPITA
“Sui luoghi della tragedia, il giorno dopo svettava, solitario, a Pirago, il campanile della chiesa di san Tomaso apostolo. Il tempo non diluisce il dolore, ma quel campanile, oggi restaurato, appare, nella sua solitudine, quasi simbolo della resilienza di questi luoghi e della sua gente. Gente di paesi che, come ha ricordato il sindaco Padrin, hanno voluto tornare alla vita. Come hanno sottolineato, con ammirazione, anche i presidenti Fedriga e Zaia. Di chi – insieme allo strazio della perdita dei propri cari, della propria casa, dei propri averi – si è trovato di fronte a una scelta angosciante: andarsene o ‘resistere’. Esperienze che ritroviamo nei dialoghi di un sopravvissuto di Erto, Mauro Corona, nel suo ‘Quelli del dopo’. Quel che li ha guidati – e che deve muoverci – è l’ansia di riconciliarci con il mondo che ci ospita, con la natura e l’ambiente in cui siamo immersi. Perché i disastri cambiano i luoghi ma il futuro delle loro popolazioni dipende anche dalla resistenza di coloro che, come i valligiani di questi luoghi, non hanno ritenuto di arrendersi”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, partecipando alla commemorazione del 60esimo anniversario del disastro del Vajont.

Cimitero Longarone


VAJONT. MATTARELLA: OCCUPARSI DELL’AMBIENTE, RISPETTARLO, È GARANZIA DI VITA
“Vogliamo sforzarci, oggi, di immaginare di specchiarci anzitutto negli occhi di coloro che non ci sono più; che, quando giunsero gli Alpini, non c’erano più. Negli occhi dei soccorritori. Negli sguardi severi dei sopravvissuti. Negli occhi di chi oggi è, qui, depositario di questi territori. Per poter dire che la Repubblica non ha dimenticato. Per poter dire che – come ha esortato il presidente Zaia – riuscire ad assicurare condizioni di sicurezza è garanzia di giustizia – come richiede il buon governo – rimane obiettivo attuale e doveroso nella nostra società. Perché occuparsi dell’ambiente, rispettarlo, è garanzia di vita”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, partecipando alla commemorazione del 60esimo anniversario del disastro del Vajont.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

ITALIA – Sicurezza stradale: aumentano i controlli nei fine settimana. La Polizia di Stato impegnata su tutto il territorio nazionale

Da oggi e fino al 19 novembre, Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada, le donne e gli uomini della Stradale insieme ai medici della Polizia di Stato, saranno impegnati durante i fine settimana, su tutto il territorio nazionale, in una vasta attività di controllo e prevenzione.

L’obiettivo sarà quello di scoraggiare e prevenire la guida in stato di alterazione che continua a rappresentare una delle principali cause di incidente.

Un focus presentato ieri nella sala Planisfero del ministero dell’Interno, in occasione della conferenza stampa di presentazione dei servizi di contrasto alla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti ha evidenziato come i dati sulle morti da incidente stradale non siano crollate negli ultimi anni e come la distrazione, tra i conducenti più giovani, sia la causa principale degli incidenti (30,2%).

L’Italia ha aderito a un progetto mondiale ed europeo finalizzato al dimezzamento del numero di morti causati da incidenti stradali entro il 2030 ed azzeramento degli stessi entro il 2050.

In questa direzione, sono fisiologicamente orientati gli sforzi della Polizia stradale che ha posto l’attenzione in particolare alle giovani generazioni.

Fonte Polizia di Stato

CULTURA – Rivoluzione Roma, Gualtieri presenta la nuova passeggiata archeologica tra i Fori, via dei Cerchi e via di San Gregorio

Presentato un concorso internazionale per la progettazione di questo anello pedonale

ROMA – Una passeggiata archeologica pedonale che attraversa tutta l’area centrale di Roma e va dai Fori imperiali a via di San Gregorio fino a via dei Cerchi e via di San Teodoro, coinvolgendo anche le salite al Campidoglio e dal ramo di accesso da via Cavour. È una rivoluzione mai vista quella presentata oggi dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che davanti alla stampa ha lanciato un concorso internazionale per la progettazione di questo anello pedonale come primo tassello di un piano molto più ampio.

Siamo felici di presentare il nuovo grande concorso internazionale di progettazione, che è stato da poco pubblicato, per la realizzazione della nuova passeggiata archeologica che è il perno di un progetto più ampio distribuito in una serie di interventi tra cui questo concorso che nella nostra idea sarà la prima parte del piano strategico che completerà quell’opera di ridefinizione urbanistica dell’area archeologica centrale. Questo progetto è frutto di un percorso molto ampio lavoro di tantissime persone coordinate da Walter Tocci”, ha detto il sindaco illustrando questa “sfida di grande complessità” che prevede uno stanziamento collettivo di circa 300 milioni di euro. Il concorso per la passeggiata archeologica è stato pubblicato lo scorso 4 ottobre, il termine di consegna dell’elaborato è fissato al 29 dicembre, l’esito del concorso al 31 gennaio 2024 e la classifica definitiva si conoscerà il 14 febbraio 2024. Ma quando si potrà passeggiare liberamente intorno al Palatino? “Vorremmo realizzare tutto questo tra il 2025 e il ’26– ha detto il sindaco- mentre tutto il programma operativo ha un orizzonte di consiliatura con alcuni interventi che verranno già terminati prima del Giubileo e poi per il 2027 tutti gli interventi saranno conclusi”.

Oltre alla passeggiata pedonale, tra gli altri interventi è previsto anche un anello pedonale da realizzare con i fondi di Caput mundi, il capitolo del Pnrr dedicato alla Capitale, all’interno della quota archeologica dei Fori imperiali. “Verranno realizzate delle passerelle per poter passeggiare meglio all’interno dei Fori imperiali. Dal Foro di Traiano a quello di Augusto, poi quello di Nerva e quello della Pace per ricongiungersi infine con la passerella già esistente del foro di Cesare”, ha specificato Gualtieri, che ha aggiunto: “Vogliamo rafforzare anche la possibilità di passaggio tra i Fori imperiali e quelli romani con delle passerelle che verranno realizzate sopra, a livello stradale”.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

AQUINO – Aquino, Madonna della Libera: Applauditissima l’esibizione della Fanfara della Polizia di Stato

AQUINO – Domenica scorsa, ad Aquino, in occasione delle celebrazioni in onore della Madonna della Libera, il numeroso pubblico intervenuto è stato allietato dalla sublime esibizione della Fanfara della Polizia di Stato, nata sul finire degli anni ’80.

Creata come formazione da parata sul modello di analoghi organismi di tradizione tardo-Risorgimentale, inizialmente si esibiva prevalentemente a cavallo. Nel 2004, con il riordino delle Direzioni Centrali, la Fanfara è stata istituita come complesso musicale appiedato, ridisegnandone l’organico con l’inserimento di strumenti ad ancia ed ampliandone la sezione ritmica. Il suo repertorio spazia da marce militari e sinfoniche a brani da concerto, toccando di volta in volta i diversi generi musicali: dalle opere originali per banda alle colonne sonore, dalla musica leggera alle composizioni jazz. Un impegno che testimonia l’elevato grado di professionalità raggiunto.

Il linguaggio universale della musica ha veicolato, anche nell’evento di Aquino, i valori di amicizia, solidarietà, vicinanza, uguaglianza, rispetto reciproco e fraternità di cui la Polizia di Stato è da sempre promotrice, realizzando di fatto il suo “esserci sempre” che ne caratterizza l’essenza dell’operato quotidiano.

Fonte: Polizia di Stato

AMBIENTE – Cosa fare in caso di terremoto

Le linee guida della Protezione Civile che indicano cosa fare prima, durante e dopo una scossa di terremoto

ROMA – La terra continua a tremare la terra nei Campi Flegrei dove la scorsa notte è stata registrata una nuova forte scossa di terremoto di magnitudo 4.0 a tre km di profondità, avvertita anche a Napoli dove la gente spaventata si è riversata in strada. Sempre questa notte la terra ha tremato anche in Calabria.

Che l’Italia sia costituita in gran parte da territorio sismico è cosa nota, eppure molte persone non sanno cosa fare quando vengono sorprese da un terremoto. Ecco dunque le linee guida della Protezione Civile che indicano le azioni migliori da mettere in campo e cosa evitare prima durante e dopo la scossa.

COSA FARE PRIMA DEL TERREMOTO

  • Informati sulla classificazione sismica del comune in cui risiedi.
  • Devi sapere quali norme adottare per le costruzioni, a chi fare riferimento e quali misure sono previste in caso di emergenza
  • Informati su dove si trovano e su come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e gli interruttori della luce. Tali impianti potrebbero subire danni durante il terremoto
  • Evita di tenere gli oggetti pesanti su mensole e scaffali particolarmente alti. Fissa al muro gli arredi più pesanti perché potrebbero caderti addosso
  • Tieni in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, un estintore ed assicurati che ogni componente della famiglia sappia dove sono riposti
  • A scuola o sul luogo di lavoro informati se è stato predisposto un piano di emergenza.
    Perché seguendo le istruzioni puoi collaborare alla gestione dell’emergenza

COSA FARE DURANTE IL TERREMOTO

  • Se sei in luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave perché ti può proteggere da eventuali crolli
  • Riparati sotto un tavolo. È pericoloso stare vicino ai mobili, oggetti pesanti e vetri che potrebbero caderti addosso
  • Non precipitarti verso le scale e non usare l’ascensore. Talvolta le scale sono la parte più debole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire
  • Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge. Potrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami
  • Se sei all’aperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche. Potrebbero crollare
  • Stà lontano da impianti industriali e linee elettriche. È possibile che si verifichino incidenti
  • Stà lontano dai bordi dei laghi e dalle spiagge marine. Si possono verificare onde di tsunami
  • Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale perché bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli
  • Evita di usare il telefono e l’automobile. È necessario lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi

COSA FARE DOPO IL TERREMOTO

  • Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te. Così aiuti chi si trova in difficoltà ed agevoli l’opera di soccorso
  • Non cercare di muovere persone ferite gravemente. Potresti aggravare le loro condizioni
  • Esci con prudenza indossando le scarpe. In strada potresti ferirti con vetri rotti e calcinacci
  • Raggiungi uno spazio aperto, lontano da edifici e da strutture pericolanti. Potrebbero caderti addosso

Inoltre può essere utile preparare una borsa con all’interno il materiale di primo soccorso, una torcia elettrica e un power bank da tenere vicino a sé anche di notte, perché in caso di una forte scossa, infatti, potrebbe saltare la linea elettrica e quindi si potrebbe restare per molte ore senza la possibilità di ricaricare il proprio cellulare e mettersi in contatto con le altre persone. Sempre in caso di un sisma di forte intensità e quando siano visibili danni all’abitazione, sarebbe opportuno evitare di rientrare per recuperare oggetti o per qualsiasi altro motivo.

Se invece viviamo in una zona dove è in corso uno sciame sismico di media intensità, come sta avvenendo nei Campi Flegrei, e si teme di essere sorpresi da una scossa nella notte, può rivelarsi utile dormire sopra le coperte vestiti e con indosso scarpe comode, in modo da essere pronti alla fuga. In ogni caso se si verificano più scosse a distanza di poco tempo, per prudenza sarebbe più opportuno passare la notte fuori casa, specie se l’intensità delle stesse tende ad aumentare. Un’opzione valida resta sempre l’automobile, dove rifugiarsi parcheggiando lontano da edifici.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

SANITA’ – Caro prezzi, anche le farmacie aderiscono al trimestre anti-inflazione: ecco come

Fino al 31 dicembre i cittadini potranno trovare una selezione di articoli a prezzi contenuti

ROMA – È partito e proseguirà fino al 31 dicembre il trimestre anti-inflazione, frutto del patto siglato a Palazzo Chigi lo scorso 28 settembre tra il Governo e diversi stakeholder con l’obiettivo di vendere a prezzi ribassati una serie di prodotti alimentari di base, di largo consumo e farmaceutici. Infatti, nella lista figurano anche i prodotti farmaceutici di largo consumo. I prodotti scontati saranno muniti di un apposito ‘bollino tricolore anti inflazione’ e il loro acquisto potrà avvenire presso le imprese che hanno sottoscritto il patto. Sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy è possibile consultare l’elenco distinto per regione e province, punti vendita etc.

Non fanno eccezione le farmacie. Dal mese di ottobre i cittadini potranno trovare una selezione di articoli per la prima infanzia e per l’igiene e la cura della persona a prezzi contenuti e fissi come previsto nell’ambito dell’accordo. Per capire meglio in cosa consiste questa iniziativa e i vantaggi per i pazienti, l’agenzia di stampa Dire, ha intervistato il dottor Umberto Paolucci, titolare della ‘Farmacia Luisa Marchetti’ a Roma e aderente a Federfarma.

Quali saranno i prodotti a prezzo calmierato?

“Rientrano nella selezione di prodotti con prezzi calmierati gli articoli per l’infanzia e per l’igiene e la cura della persona. I prezzi, ripeto, sono contenuti e fissi, come previsto dall’accordo che Federfarma ha siglato con il Governo”.

Come i pazienti potranno riconoscere i prodotti a prezzi calmierati?

“Su ogni prodotto, nella mia farmacia come nelle altre, per un totale di 5300 farmacie, saranno apposti bollini facilmente riconoscibili e individuabili”.

Per le mamme e i papà interessati, ci può dire meglio che tipo di prodotti rientreranno nella scontistica?

“Certamente pappe, pannolini, gel lavanti, creme per il ‘dopo bagnetto’ rientrano nell’accordo e tutti gli altri articoli per la prima infanzia in generale. Ovviamente da farmacia a farmacia cambia la tipologia di prodotti sui quali verranno applicati i ‘bollini’. Nella mia, la farmacia Luisa Marchetti, troverete questi descritti”.

Alcuni tipi di farmaci sono in sconto, penso a quelli fascia C?

“No. I farmaci non saranno scontati poiché non inseriti nell’accordo”.

Per i più anziani, che magari non seguono la tv o i social e non sanno di questa possibilità e quali farmacie aderiscono, la vostra farmacia prevede delle locandine ben visibili all’esterno?

“Si è già affissa all’esterno della farmacia una locandina, ben visibile, per far comprendere che aderiamo all’iniziativa del ‘Trimestre anti-inflazione’. Inoltre è nostra abitudine, soprattutto con i pazienti più anziani, prendere in carico questa fascia di pazienti per aiutarli a soddisfare le loro necessità di salute, dall’erogazione dei farmaci ma anche tutti gli altri servizi che offriamo”.

Secondo lei bisognerebbe prorogare questa iniziativa oltre il trimestre con scadenza del 31 dicembre e quindi anche nel 2024?

“Sicuramente queste iniziative vanno intraprese, ma molte slegate a questa del trimestre, anti-inflazione sono già in atto. Ad esempio nella Farmacia Luisa Marchetti tutto l’anno i pazienti possono trovare dei prezzi convenienti su articoli di prima necessità”.

Abbiamo parlato degli anziani e ora penso ai giovani, voi siete molto attivi su Fb ma soprattutto Ig, anche questa campagna del trimestre anti-inflazione sarà diffusa e spiegata per chi non la conoscesse?

“Si certo, la campagna, come tutte le nostre iniziative sono visibili sui nostri canali social”.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

ROCCADARCE – Il gruppo consiliare “Progetto Comune” segnala sei criticità all’Amministrazione Colafrancesco

ROCCADARCE – Con una segnalazione all’Ufficio tecnico comunale di Rocca d’Arce, il gruppo consiliare “Progetto Comune” chiede di risolvere alcune criticità sul territorio comunale.

Antonello Quaglieri

Di seguito la nota integrale:

“Nella Giornata odierna abbiamo segnalato, come Gruppo consiliare “Progetto Comune”, all’ Ufficio Tecnico le seguenti necessità di:

1. Trinciatura della cospicua vegetazione presente sulla strada di accesso alla Frazione Fraioli, di ostacolo per la visibilità degli utenti della strada e che mal si sposa con il decoro della zona;

2. Riattenzionare i ripristini sul manto di asfalto della predetta rete viaria, che presentano avvallamenti e buche;

3. Fornire le buste per la raccolta dei rifiuti, che la cittadinanza non riceve ormai da tempo (troppo);

4.Sentire la nuova ditta che si occupa dei rifiuti per la sostituzione dei vecchi secchi (deteriorati) forniti dal precedente operatore;

5.Posizionamento di altri specchi parabolici, oltre a quelli opportunamente installati, in qualche punto pericoloso rimasto scoperto (Via Montenero, Via S.Antonio ecc);

6. Costante ricognizione della rete viaria con trinciatura della erbacce e vegetazione varia.

Portiamo avanti il nostro ruolo di verifica e di proposta, pertanto vigileremo e solleciteremo tali interventi importanti per la comunità.”