SPORT/CALCIO – Serie A: Non basta un gran cuore dei “Leoni”, allo Stirpe Frosinone – Lazio 2-3. Il tabellino

FROSINONE – Non basta un gran cuore al Frosinone che lascia ancora punti pesanti. Vince 3-2 la Lazio, in rimonta. Dopo che per 35’ i giallazzurri avevano dominato la scena, segnato il gol del vantaggio con Lirola e vanificato almeno 5 palle-gol. La Lazio a 7’ dal 45’ impatta con Zaccagni. Ad inizio ripresa l’uno-due di Castellanos, subentrato ma Immobile. Quindi la rovesciata di Cheddira dà speranza ai giallzzurri che non riescono a concretizzare gioco e possesso palla. Anzi, è la Lazio a vanificare almeno 3 palle del 2-4.

FROSINONE (4-3-3): Turati; Lirola (350 st Valeri), Romagnoli, Okoli, Zortea; Mazzitelli (17’ st Seck), Barrenechea, Brescianini (45’ st Reinier); Soulé, Cheddira (45’ st Cuni), Gelli (35’ st Kaio Jorge).

A disposizione: Frattali, Cerofolini, Baez, Garritano, Kvernadze, Ibrahimovic, Ghedjemis, Monterisi.

Allenatore: Di Francesco.

LAZIO (4-3-3): Mandas; Marusic, Romagnoli, Casale, Pellegrini (1’ st Lazzari); Guendouzi, Cataldi (11’ st Vecino), Luis Alberto; Felipe Anderson (37’ st Isaksen), Immobile (11’ st Castellanos), Zaccagni (40’ st Kamada).

A disposizione: Sepe, Renzetti, Pedro, Hysaj, Andre Anderson, Lazzari, Gila.

Allenatore: Martusciello.

Arbitro: signor Antonio Rapuano di Rimini; assistenti Filippo Bercigli di Valdarno (Firenze) e Dario Garzelli di Livorno; Quarto Uomo Niccolò Baroni di Firenze; Var Rosario Abisso di Palermo, Avar Aleandro Di Paolo di Avezzano (AQ).

Marcatore: 13’ pt Lirola (F), 38’ pt Zaccagni (L), 11’ e 18’ st Castellanos (L), 24’ st Cheddira (F)

Note: Spettatori totali: 15.780; abbonati: 10.684; spettatori biglietti: 5.096 (di cui 1.019 ospiti); totale incasso compreso rateo abbonamenti: 412.554,57; angoli: 9-5 per il Frosinone; ammoniti: 33’ pt Pellegrini (F), 43’ st Lazzari (L), 46’ st Castellanos (L); recuperi: 3’ pt; 8’ st.

Fonte Frosinone Calcio

COSTUME & SOCIETA’ – Pi Greco Day, ecco perché si festeggia il 14 marzo

Oggi è il giorno dedicato alla costante matematica più famosa del mondo

ROMA – Il suo utilizzo in numero formule matematica lo ha reso la costante più conosciuta del mondo. Il 14 marzo si festeggia il Pi Day, la Giornata internazionale dedicata al Pi greco. Conosciuto anche come ‘costante di Archimede’ o numero di Ludolph, il Pi greco è indicato con la lettera dell’alfabeto greco ‘π‘ e, sebbene generalmente espresso con il numero ‘3,14’, il suo valore in realtà può continuare all’infinito.

PI GRECO DAY, ECCO PERCHÉ SI FESTEGGIA IL 14 MARZO

La giornata dedicata al Pi greco è stata ideata dal fisico americano Larry Shaw, che nel 1988 organizzò un evento nel San Francisco Exploratorium. La scelta del 14 marzo non è casuale. Nel calendario anglosassone le date si indicano con il mese che precede il giorno (al contrario di quanto accade da noi). Dunque il 14.3 diventa 3.14, proprio le prime 3 cifre del Pi greco. Inoltre, per l’occasione, questo stesso giorno è dedicato all’International Day of Mathematics, la giornata mondiale della matematica. Curiosamente, il 14 marzo è anche il giorno del compleanno del famoso fisico Albert Einstein.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

ARCE – Un arresto effettuato dai Carabinieri durante un servizio ad ampio raggio

ARCE – Nell’ambito di un servizio di controllo del territorio predisposto dal Comando Provinciale di Frosinone, e finalizzato a contrastare i furti nelle abitazioni nonché altri reati comuni, i Carabinieri della Stazione di Arce traevano in arresto un 34enne, già gravato da precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, contro la persona e violazione in materia di stupefacenti.
Nello specifico, l’attenzione dei militari è caduta sull’uomo proprio in quanto noto e essendo stato visto aggirarsi, in modo sospetto, per le vie cittadine, si è deciso di procedere al controllo. Ed è a quel punto che il soggetto, avendo intuite le intenzioni della pattuglia, si è dato a improvvisa fuga provando a rifugiarsi all’interno delle pertinenze di una abitazione poco distante. Nonostante ciò, però, gli operanti lo hanno raggiunto e, per bloccarlo, sono stati costretti ad ingaggiare una colluttazione con l’uomo, che ha opposto una strenua resistenza. Dopo essere riusciti ad avere la meglio, si è proceduto ad una accurata perquisizione del fermato e, indosso, gli venivano trovati 1..220 euro in contanti, una catenina d’oro, una carta bancomat di proprietà di una terza persona, due telefoni cellulari e 6 grammi di crack. Dopo le formalità di rito, l’uomo, tratto in arresto per “resistenza a P.U., ricettazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacente”, veniva sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, in attesa del giudizio con rito direttissimo.

Fonte: Carabinieri Comando Provinciale di Frosinone

CRONACA – Arrestato dalla Polizia di Stato a Frosinone a seguito della sparatoria nel centro cittadino

FROSINONE – Nella serata di sabato 9 marzo, alle ore 19:20 circa, il personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e della Squadra Mobile della Questura di Frosinone è intervenuto nel cuore del centro cittadino ciociaro, presso un noto locale della zona dove, poco prima, era stata segnalata l’esplosione di colpi di arma da fuoco con persone ferite.

Sul posto, veniva constatata la presenza di un uomo gravemente ferito, deceduto poco dopo, risultato essere un cittadino albanese di anni 27, ed altri tre connazionali, anch’essi raggiunti da colpi di arma da fuoco; per tutti si è reso necessario l’intervento del personale sanitario.

Nella circostanza, i poliziotti della Squadra Mobile, presa visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza dell’esercizio commerciale e della città, appuravano che i tre feriti e il deceduto erano giunti al locale appiedati, dopo aver parcheggiato i veicoli in loro uso nelle vicinanze del bar.

Come ricostruito dagli investigatori, i quattro si avvicinavano ad un tavolo dove erano già seduti altri connazionali, uno dei quali, per ragioni al vaglio degli operatori intervenuti, estraeva un’arma da fuoco ed esplodeva diversi colpi verso i componenti del gruppo appena giunto.

A seguito di attività di indagine, corroborata dalla visione dei sistemi di videosorveglianza, dall’acquisizione di informazioni funzionali alla ricostruzione della scena del crimine e dal materiale repertato dagli specialisti del Gabinetto Provinciale Polizia Scientifica di Frosinone e del Gabinetto Interregionale Polizia Scientifica di Roma, si addiveniva alla identificazione del presunto autore dell’atto delittuoso. I poliziotti della Squadra Mobile, quindi, si ponevano alla ricerca del predetto il quale, sentendosi accerchiato, si presentava pressi gli Uffici della Questura accompagnato dal legale di fiducia. 

Al termine, l’uomo, dell’età di ventitré anni, veniva tratto in arresto con l’accusa di omicidio e triplice tentato omicidio, quindi condotto presso la Casa Circondariale di Frosinone.

Fonte Polizia di Stato

SPORT/CALCIO – Serie A: L’ennesima maledizione in trasferta, Sassuolo – Frosinone 1-0. Il tabellino

REGGIO EMILIA – Decide un gol di Thortsvedt al 13’ della ripresa (ma il centrocampista doveva essere espulso al 24’ de primo tempo per doppia ammonizione), sbaglia il rigore del pari Kaio Jorge al 44’ della ripresa. Sassuolo-Frosinone è racchiusa in questi due fotogrammi al quale si aggiunge un rigore cancellato (correttamente) al Var per il Frosinone. Nel primo tempo due lampi nello 0-0 alla fine dei primi 45’: prima è Ghedjemis che in avvio sfiora il vantaggio e poi è Laurienté che a 2’ dal 45’ semina Zortea e chiama alla deviazione provvidenziale Turati. In mezzo anche l’infortunio alla caviglia di Valeri e, appunto, un doppio giallo a Thorstvedt rimasto nel taschino di La Penna.

SASSUOLO (4-4-2): Consigli; Pedersen, Erlic, Ferrari, Diog; Laurienté (38’ st Kumbulla), Racic, Thorstvedt (18’ st Matheus Henrique), Bajrami; Defrel (27’ st Boloca), Pinamonti (38’ st Mulattieri).

A disposizione: Pegolo, Cragno, Missori, Obiang, Ceide, Castellejo, Viti, Volpato, Lipani, Tressoldi.

Allenatore: Ballardini.

FROSINONE (4-3-3): Turati; Zortea, Romagnoli, Okoli, Valeri (9’ st Lirola); Mazzitelli, Barrenechea, Brescianini (18′ st Ibrahimovic); Soulé (39’ st Kaio Jorge), Cheddira (39’ st Cuni), Ghedjemis (18′ st Seck).

A disposizione: Frattali, Cerofolini, Baez, Reinier, Pahic, Gelli, Garritano, Monterisi.

Allenatore: Di Francesco.

Arbitro: signor Federico La Penna di Roma 1; assistenti Damiano Di Iorio (Verbania-Cusio-Osssola) e Christian Rossi di La Spezia. Quarto Uomo Claudio Gualtieri di Asti. Al Var Marco Serra di Torino, Avar Massimiliano Irrati di Pistoia.

Marcatore: 13’ st Thortsvedt (S).

Note: spettatori: 10.000 circa (di cui 625 tifosi del Frosinone); angoli: 2-1 per il Frosinone; ammoniti: 23’ pt Thorstvedt (S), 32’ pt Doig (S), 5’ st Ghedjemis (F), 27’ st Laurienté (S); recuperi: 3’ pt; 6’ st

Fonte Frosinone Calcio

SPETTACOLO – ‘Doc’ chiude col botto. Argentero: “Orgoglioso del mondo che abbiamo creato”

L’addio e i ringraziamenti dell’attore che ha dato volto al Dottor Fanti nelle tre stagioni dell’amatissima fiction

ROMA – L’avventura di ‘Doc – Nelle tue mani’ è finita e dopo gli strepitosi risultati degli ultimi anni l’attore protagonista, Luca Argentero, saluta il pubblico con commozione ripercorrendo le tappe del lavoro di squadra che ha dato vita alla fiction, passata anche attraverso il dramma del Covid. “Abbiamo creato un mondo di cui sono molto orgoglioso“, scrive Argentero su Instagram, pubblicando una foto-collage con immagini di scena e di backstage.

L’ultima puntata di ‘Doc’ è andata in onda su Rai1 giovedì 7 marzo e ha raggiunto il 29,6% di share, conquistando un seguito di 5.570.000 spettatori. La prima puntata della fiction ambientata all’interno del ‘Policlinico Ambrosiano’ risale al primo febbraio del 2020. Nel corso di tre stagioni diversi i registi che si sono susseguiti alla guida: la prima è stata diretta da Jan Maria Michelini e Ciro Visco, la seconda da Beniamino Catena e Giacomo Martelli, la terza da Jan Maria Michelini, Nicola Abbatangelo e Matteo Oleotto. Lo stile, molto amato, di ‘Doc’ non è mai cambiato: un medical drama che intreccia le vite del personale sanitario, seguite nella loro evoluzione tra passato e presente, e le storie episodiche di tanti pazienti che hanno dato filo da torcere al dottor Fanti e alla sua équipe.

IL POST DI LUCA ARGENTERO

“Il carosello non funziona, volevo tutti in primo piano, tutti quelli che hanno regalato il loro talento a questo progetto gigantesco che ha monopolizzato la nostra vita negli ultimi 5 anni e l’ha resa sicuramente migliore“, scrive l’attore su Instagram. “Nessuno di noi, nessuno di quel gruppo iniziale si aspettava quella prima ondata d’affetto: mentre eravamo tutti barricati in casa a proteggerci da qualcosa che non vedevamo, noi raccontavamo una storia fatta di contatto tra esseri umani, di empatia. Ci dicevano di stare lontani e noi ci abbracciavamo ancora più forte. Poi abbiamo provato a raccontare il virus, gli unici (correggetemi se sbaglio) a farlo e, a mio modesto parere, a riuscirci. Abbiamo sofferto, abbiamo perso degli amici, abbiamo pianto, come d’altronde tutti in quel periodo…Poi ci siamo tolti le mascherine, i pass e le paure e abbiamo tentato, ancora una volta, di ricordare a tutti che l’amore è invincibile. Il denaro, gli interessi, la morte stessa, nulla possono contro la luce portata dalla passione sincera nei confronti della vita e dell’essere umano. Grazie amici, colleghi, compagni di viaggio, abbiamo creato un mondo di cui sono molto orgoglioso. Grazie a tutti voi che ci avete seguito e supportato: ogni grammo del vostro affetto ha asciugato le nostre lacrime e il nostro sudore. Il futuro è tutto da scrivere. L’amore sarà sempre protagonista. Doc, nelle tue mani il futuro fa un po’ meno paura”.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

COSTUME & SOCIETA’ – Le origini della Festa della donna: ecco perché si celebra l’8 marzo

In Italia la Festa della donna venne celebrata per la prima volta il 12 marzo del 1922

ROMA – Ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, ma anche le discriminazioni e le violenze che avvengono ancora ogni giorno. L’8 marzo in tutto il mondo si celebra la Giornata internazionale della donna. Più che una festa, un’occasione per sensibilizzare su tematiche sociali quali l’uguaglianza di genere, i diritti riproduttivi, la violenza e gli abusi contro le donne.

LE ORIGINI DELLA FESTA DELLA DONNAPERCHÉ SI CELEBRA L’8 MARZO

È conoscenza comune che l’origine della Festa della donna sia da ricercare nella storia delle 134 operaie che persero la vita nel rogo della ‘Cotton’, una fabbrica di camicie di New York, in cui erano state rinchiuse dal titolare perché non partecipassero allo sciopero dell’8 marzo del 1908. In realtà, non esiste alcuna prova a sostegno di questo tragico avvenimento: in nessun archivio storico, infatti, ne viene riportata notizia. Un reale incendio, invece, avvenne a New York il 25 marzo del 1911 nella fabbrica Triangle. Causò la morte di 146 persone, di cui 123 donne.

L’origine dell’8 marzo come giorno dedicato alla donna non è ben chiara. L’ipotesi più accreditata riguarda un episodio accaduto in Russia, a San Pietroburgo (all’epoca Pietrogrado). L’8 marzo del 1917 migliaia di donne si riversarono nelle strade della città per chiedere la fine della Prima guerra mondiale. L’evento ebbe una grande risonanza e, complice la risposta fiacca di repressione militare, ebbero origine ulteriori manifestazioni una dopo l’altra, che portarono al crollo dello zarismo. Per questo l’8 marzo venne scelto nella Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, tenutasi a Mosca il 14 giugno del 1921, come ‘Giornata internazionale dell’operaia’.

Nel 1977, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite invitò gli Stati membri a proclamare un giorno dell’anno come ‘Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale’. L’8 marzo fu scelto dalla maggior parte degli Stati membri e da allora è divento il giorno simbolo delle donne in gran parte del mondo.

PERCHÉ SI REGALA LA MIMOSA?

In Italia la Festa della donna fu celebrata per la prima volta il 12 marzo del 1922, grazie all’iniziativa del Partito comunista italiano. Tuttavia, è solo nel settembre del 1944 che l’Udi, l’Unione delle donne in Italia, decise di celebrare la prima giornata della donna nelle zone liberate del Paese.

Così, l’8 marzo del 1946, a guerra terminata, finalmente si poté celebrare la festa in tutta Italia. Per l’occasione, le organizzatrici Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei cercavano un fiore che potesse simboleggiare la giornata, un fiore di stagione e che costasse poco. La scelta ricadde sulla mimosa.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

CRONACA/SORA – Polizia di Stato: un arresto e cinque denunce per reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti

SORA – Nel pomeriggio di mercoledì scorso, il personale della Squadra Anticrimine del Commissariato di P.S. di Sora ha dato esecuzione ad una ordinanza di aggravamento di misura cautelare personale, emessa dal G.i.p. presso il Tribunale di Cassino di seguito alla richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un giovane egiziano dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti nel centro cittadino di Sora.

Il giovane, di ventuno anni, era stato arrestato il 3 febbraio u.s. poiché era stato sorpreso nell’atto di cedere della sostanza stupefacente a 3 persone diverse nei pressi della centralissima Piazza Santa Restituta, lo stesso, che era stato trovato in possesso di ulteriore sostanza già suddivisa in dosi e di una consistente somma di denaro, avendo precedenti specifici recenti, era stato accompagnato presso al Casa Circondariale di Cassino e, di seguito all’udienza di convalida dell’arresto, scarcerato e sottoposto alla misura cautelare del divieto di dimore in Sora e nei comuni limitrofi. Nonostante la predetta misura, lo straniero ha continuato a frequentare il centro volsco, ove è stato sorpreso numerose volte in violazione del provvedimento della magistratura. Proprio a seguito di dette numerose violazioni è scattato l’aggravamento della misura cautelare ed il nuovo accompagnamento presso la Casa Circondariale di Cassino a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Inoltre, nella notte odierna, il personale dell’Ufficio Controllo del Territorio del Commissariato di P.S. di Sora, nell’ambito dell’attività di prevenzione e contrasto alle attività delittuose, ha proceduto al controllo di una autovettura con a bordo 5 individui in viale San Domenico. Durante le verifiche, gli operatori della Volante hanno riscontrato l’atteggiamento sospetto ed agitato dei 5 giovani, residenti tra Sora, Arpino ed Isola del Liri, gli opportuni approfondimenti hanno consentito di rinvenire – all’interno dell’autovettura ed indosso ad uno dei controllati – della sostanza stupefacente del tipo Hashish. I giovani, 3 dei quali avevano precedenti specifici, anche di seguito all’ulteriore attività di riscontro supportata dal personale del Settore Anticrimine intervenuto prontamente in ausilio agli operanti, sono stati tutti deferiti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Fonte Polizia di Stato

SOCIETA’ – 8 marzo, i pediatri: “Educare i bambini fin da piccoli al rispetto degli altri”

In occasione dell’imminente Giornata della Donna la Sipps ricorda l’importanza di una corretta educazione dei bambini al rispetto degli altri

ROMA – ‘Una donna non si tocca nemmeno con un fiore’. Una frase che andrebbe insegnata a tutti fin da piccoli, a scuola e in famiglia. Una frase da ricordare soprattutto in questi giorni, a poche ore dalla Giornata della Donna.

Per celebrare questa importante ricorrenza la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale sottolinea l’importanza di una corretta educazione dei bambini al rispetto e alla non violenza fin dalla più tenera età.

‘L’educazione deve cominciare fin dai primissimi anni di vita ma non può essere una educazione finalizzata al genere- spiega all’agenzia Dire Maria Carmen Verga, pediatra di libera scelta della Asl Salerno – Vietri sul Mare e segretario nazionale della SIPPS- perché la percezione della differenza di genere nei bambini non c’è, matura man mano con il passare degli anni, e perché sull’educazione influiscono molteplici fattori.

L’educazione deve, dunque, essere comprensiva del rispetto della persona in generale e deve rendere il bambino capace di instaurare con tutti relazioni sane, prive di pregiudizi e di prevaricazioni’.

‘Sugli interventi da adottare- prosegue- abbiamo da tempo prove di efficacia, che rientrano in quella che viene definita ‘educazione sessuale completa’. È il tipo di educazione su cui l’Unesco ha stilato vere e proprie Linee guida: prima ancora della sessualità, si deve imparare il rispetto alla propria dignità, a sviluppare relazioni sociali corrette, a capire quali siano le scelte che influenzano il proprio benessere per comprendere poi i diritti propri e quelli altrui e per tutelarli per tutta la vita’.

Maria Carmen Verga sottolinea che ‘gli interventi educativi finalizzati alla prevenzione della violenza e della disuguaglianza di genere sono in realtà diversi ed a più livelli. Ne cito due, per esempio: è importante che i genitori abbiano una relazione affettiva e di confidenza sicura con i propri figli e il livello di istruzione dei bambini e adolescenti.

‘Alzare il livello culturale, o anche semplicemente di istruzione delle bambine e dei bambini- informa la pediatra- è infatti, documentatamente, un fattore protettivo anche rispetto a comportamenti insani nell’ambito di un rapporto di coppia e tra maschi e femmine’.

Bisogna poi considerare il contesto ambientale, perché l’educazione non si esaurisce nel rapporto genitori-figli. ‘Per contesto ambientale- evidenzia Maria Carmen Verga- intendiamo non soltanto il contesto delle relazioni degli amici, dei parenti e dell’ambiente in cui la persona vive, ma anche i social.

Non dimentichiamo, infatti, che i social sono un fattore che influenza la psiche dei nostri ragazzi in modo molto potente e su cui i genitori devono avere maggiore consapevolezza e maggiore controllo. Bisognerebbe inoltre chiedere alla politica di regolamentare in maniera efficace anche l’accesso dei minori al mondo dei social’.

L’impegno dei pediatri della SIPPS si riflette anche su come le bambine e i bambini debbano essere educati ad affrontare le contrarietà e i problemi quotidiani. ‘Abbiamo spesso a che fare con bambini che poi diventano adolescenti molto fragili- dichiara Verga- e che non sono capaci di tollerare un rifiuto, una contrarietà: mi riferisco al semplice giocattolo del bimbo o al capriccio di stare davanti alla televisione fino a problemi più seri, come il rifiuto della fine di una relazione affettiva. Riuscire a rendere questi ragazzi più forti rispetto alle contrarietà della vita è una cosa che poi può avere ricadute positive anche in una relazione tra uomini e donne’.

È chiaro che tutto questo produrrà effetti solo nel medio-lungo periodo. ‘Nell’immediato- precisa il segretario nazionale della SIPPS- purtroppo quello che stiamo dicendo non può essere la soluzione sicura per evitare i numerosi femminicidi che abbiamo sotto gli occhi nella cronaca di tutti i giorni e che sono commessi da adulti. La soluzione immediata è affidata alle Istituzioni.

Possiamo però far conoscere diffusamente a tutte le donne, ma anche a bambine e adolescenti, quali sono i campanelli di allarme a cui si deve prestare attenzione, quali sono le situazioni a rischio da evitare, le precauzioni da adottare e tutti gli strumenti, anche giuridici, attualmente disponibili, per avere protezione e difendersi.

In più, magari, se facciamo circolare dei messaggi positivi sull’educazione, sulla corretta relazione uomo-donna, anche per spirito di emulazione si può creare un sentimento diffuso più positivo che potrebbe bloccare qualcosa di negativo che sta per nascere’.

Madri e padri, dunque, rivestono un ruolo fondamentale nello sviluppo e nell’educazione dei propri figli, proprio sul tema del rispetto. ‘Fin dall’infanzia- afferma Iride Dello Iacono, pediatra allergologo e consulente della SIPPS sui temi della genitorialità- si possono creare occasioni di confronto per educare alla non violenza. Il lavoro di sensibilizzazione e prevenzione costituisce uno dei punti cruciali per contrastare la violenza maschile sulle donne.

Uno degli aspetti fondamentali per educare alla non violenza è quello di sviluppare la capacità di costruire relazioni basate sui principi di parità, equità, rispetto e inclusività. I bambini che crescono in contesti familiari in cui la madre subisce maltrattamenti da parte del marito o del compagno possono sviluppare modelli simili nei confronti dell’altro sesso, mentre le bambine potrebbero considerare una normalità il subire maltrattamenti da parte del partner’.

Occorre, dunque, una adeguata educazione sentimentale per superare le emozioni negative, come ad esempio la rabbia, la paura, la vergogna o il dispiacere per un rifiuto. ‘È compito dei genitori- continua- insegnare a riconoscere queste emozioni negative e a superarle in modo positivo. Bisogna poi stabilire dei limiti ma senza mai imporli con autorità, impulsività o toni di voce alterati: il confronto, con opportune delucidazioni sul perché, costituisce un metodo educativo persuasivo, rispettoso e non violento.

Un’altra raccomandazione particolarmente significativa al giorno d’oggi è la limitazione ai dispositivi digitali, soprattutto se utilizzati per tranquillizzare un bambino in preda a una forte emozione. Da un lato bisogna tenere conto che molto spesso il contenuto dei cartoni che oggi vengono trasmessi non è solo violento ma le immagini, essendo particolarmente veloci e cariche di colori, risultano iperstimolanti ed eccitanti. Meglio la lettura di una fiaba o canticchiare una canzoncina’.

‘A tal proposito- dice ancora la consulente della SIPPS sui temi della genitorialità- voglio ricordare ‘Nati per leggere’ e ‘Nati per la musica’, progetti educativi di avvio molto precoce alla lettura e all’ascolto musicale in grado di dare stimolazioni delle emozioni positive’.

Iride Dello Iacono non ha dubbi. ‘Qualora un genitore o un insegnante assista a un gesto violento che un bambino eserciti su una figura femminile che sia la sorella, la cuginetta, l’amica o la compagna di classe, occorre intervenire immediatamente, anche nel caso in cui si dovesse trattare di un gioco un po’ fisico, a cui in quel momento la bambina non abbia voglia di partecipare. Educare i figli di sesso diverso in maniera paritaria favorisce in entrambi sicurezza, autonomia e autostima.

Un padre che valorizzi la figlia fa sì che lei stessa si senta apprezzata dalla figura maschile genitoriale e rafforzerà la ricerca futura di relazioni di reciproca stima con l’altro sesso e mai di sottomissione. Infine, a partire dai 12-13 anni, è estremamente utile avviare in ambito familiare, scolastico e pediatrico un’appropriata educazione sessuale, in cui si ribadisca il rispetto delle scelte, della persona e del corpo dell’altro, fattori cruciali per la prevenzione della violenza sessuale’.

La pediatra si sofferma inoltre sull’importanza di far comprendere alle giovani generazioni che la violenza non è solo fisica ma anche verbale. ‘Un bambino abituato a urla e frasi umilianti da parte del genitore diventerà a sua volta un adulto portato a urlare e ad umiliare.

Gli sembrerà infatti normale che la relazione si basi su discussioni violente e non sul dialogo e non sarà abituato al reciproco rispetto delle opinioni’.

E nella mente di una bambina che subisce violenza fisica e/o verbale potrebbero scatenarsi non poche e gravi problematiche. ‘Quando questo avviene soprattutto tra le mura domestiche la piccola svilupperà scarsissima autostima, mancato rispetto della propria persona e del proprio corpo. Tutto ciò, ovviamente, accadrà anche se la bimba assisterà alle violenze subite dalla mamma.

E potrebbe strutturare un modello di relazioni basate sulla prevaricazione della figura maschile su quella femminile. Da qui la necessità che tutti coloro che sono preposti alla cura dello sviluppo psicofisico dei bambini a partire dai primi anni di vita orientino i propri sforzi a individuare precocemente condizioni familiari di disparità di genere o, addirittura, condizioni di violenza assistita o di violenza subita’.

‘Le esperienze vissute nella prima infanzia- interviene il presidente SIPPS, Giuseppe Di Mauro- hanno implicazioni per la salute fisica e mentale lungo tutto l’intero corso della vita. Tutte le competenze del bambino, quelle motorie, sensoriali, cognitive, emotive e sociali, si vanno costruendo nelle primissime epoche della vita, a partire dal concepimento fino al termine dei primi tre anni’.

‘Già nel 2014- ricorda- l’Unione europea ha enfatizzato la necessità che i genitori vengano sostenuti nell’interpretazione del loro ruolo educativo e nel farsi totalmente carico delle responsabilità che le funzioni correlate alla genitorialità comportano. I genitori, dunque, devono essere considerati una risorsa cruciale nell’educazione dei cittadini del domani.

Per questo motivo gli interventi precoci a sostegno di una genitorialità responsiva costituiscono le basi perché vengano trasmessi comportamenti volti al rispetto, alla non violenza, all’accettazione della diversità e all’inclusione’.

‘Le azioni per intervenire sul vissuto sociale, sui fattori di rischio, sulle singole famiglie- informa Di Mauro- passano tutte attraverso percorsi di sostegno, di supporto e di aiuto alla genitorialità, dove il pediatra di famiglia riveste un ruolo fondamentale. Sostenere quindi i genitori in ambito educativo rappresenta la vera mission di una Società scientifica che opera in ambito preventivo’.

‘Nel tempo- conclude Di Mauro- la SIPPS ha sviluppato competenze e attenzioni a queste problematiche. Ne sono esempio le varie iniziative editoriali come le guide ‘Il bambino nella sua famiglia’ e ‘Includendo 360’, testo per la tutela della disabilità in pediatria.

Senza dimenticare il booklet di Ginecologia ‘Chiedi a me’, rivolto agli adolescenti, con risposte dirette a domande dirette raccolte tra i giovani. La SIPPS ha inoltre condiviso e ha collaborato scientificamente al progetto ‘Nestlé Parenting Initiative’, programma internazionale di sostegno alla genitorialità’. Perché ‘Una donna non si tocca nemmeno con un fiore’.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

SPORT/CALCIO – Serie A: Leoni sfortunati, allo Stirpe Frosinone – Lecce 1-1. Il tabellino

FROSINONE – Un assalto all’arma bianca fino al 97’ ma il Frosinone non va oltre il pareggio (1-1) contro un Lecce che nel secondo tempo capitalizza al meglio un calcio di rigore battuto due volte per impattare la rete giallazzurra realizzata alla fine del primo tempo da Cheddira. I giallazzurri possono ancora recriminare per le occasioni da gol sprecate nella ripresa, soprattutto nel finale.

FROSINONE (4-3-3): Cerofolini; Zortea, Romagnoli, Okoli, Valeri; Brescianini (22’ st Barrenechea), Mazzitelli, Harroui (3’ pt Reinier, 41’ st Seck); Soulé, Cheddira (41’ st Kaio Jorge), Gelli (22’ st Ghedjiems).

A disposizione: Frattali, Turati, Baez, Cuni, Garritano, Kvernadze, Lirola, Ibrahimovic, Monterisi.

Allenatore: Di Francesco.

LECCE (4-3-3): Falcone; Gendrey, Baschirotto, Pongracic, Gallo; Rafia (22’ st Oudin), Ramadani, Kaba (16’ st Gonzalez); Almqvist (22’ st Blin), Krstovic (22’ st Piccoli), Banda (22’ st Sansone).

A disposizione: Samooja, Venuti, Dorgu, Berisha, Pierotti, Touba.

Allenatore: D’Aversa.

Arbitro: signor il signor Marco Guida di Torre Annunziata (Na); assistenti Daniele Bindoni di Venezia e Alberto Tegoni di Milano; Quarto Uomo Kevin Bonacina di Bergamo; Var Valerio Marini di Roma1, Avar Luca Pairetto di Nichelino (To).

Marcatori: 46’ pt Cheddira (F), 16’ st Krstovic (L).

Note: spettatori totali: 15.334; abbonati: 10.684; spettatori paganti: 4.650 (di cui 1.023 ospiti); Totale incasso compreso rateo abbonamenti: euro 339.178,57; angoli: 12-10 per il Frosinone; ammoniti: 44’ pt Reinier (F), 10’ st Almqvist (L); recuperi: 2’ pt; 6’ st

Fonte Frosinone Calcio