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SPORT/CALCIO – Spalletti esonerato, l’Italia cambia ct. “Io non avrei mollato”

L’ormai ex ct: “Ho creato problemi al movimento coi miei risultati. Ci sarò domani sera contro la Moldavia”. Alla domanda “ti senti tradito?” Spalletti si alza e se ne va

ROMA – “Il ct Gravina mi ha comunicato che sarò sollevato dal ruolo di ct della Nazionale dopo la gara contro la Moldavia. Mi dispiace, avrei preferito restare e provare a cambiare le cose. Ho un ottimo rapporto con Gravina, ma prendo atto dell’esonero dovuto ai risultati negativi”. E’ finita. Luciano Spalletti non è più il ct della Nazionale, l’Italia cambia sull’orlo del precipizio. A Reggio Emilia contro la Moldavia andrà comunque in panchina lui, ma troppo doloroso è stato il ko 3-0 a Oslo con la Norvegia che ha rovinato il cammino della Nazionale per la qualificazione al prossimo Mondiale. Il favorito per la successione dovrebbe essere Stefano Pioli, oggi sulla panchina dell’Al-Nassr, e non Claudio Ranieri.

Ci sarò domani sera contro la Moldavia. Ho sempre sostenuto che i miei giocatori fossero forti. I risultati sotto la mia gestione sono questi e devo assumermi la responsabilità. Io amo questa maglia, questo lavoro e i calciatori che ho allenato: domani sera chiederò loro di dimostrare ciò che ho chiesto anche se non sono stato in grado di far esprimere il meglio”.

Io non avevo nessuna intenzione di mollare, avrei preferito rimanere al mio posto. E continuar a fare il mio lavoro. È mia intenzione agevolare in ogni modo il futuro della Nazionale, è giusto non essere invidiosi. Farò la risoluzione del contratto. Ho sempre sostenuto che i miei calciatori siano forti, visto che i miei risultati sotto la mia gestione sono questi, devo assumermi le responsabilità che ho”. 

“Mi spiace non raggiungere la qualità di gioco che volevo. Sono dispiaciuto di me stesso. Accettando l’incarico sapevo che ci sarebbero stati momenti difficili. Non ci sono riuscito. Ho notato che siete stati gentili nel commentarla, probabilmente meritavo di peggio. Ho creato problemi al movimento coi miei risultati”.

“Devo prendere in considerazione ciò che viene fuori e ciò che esprime la squadra. Ero convinto non sarebbe stata una passeggiata, ma che sarei arrivato ai Mondiali. Ne sono ancora convinto: parlando con Gravina ero ancora della mia convinzione. Non mi crolla il mondo professionalmente quando perdo delle partite: ci sono paletti tra accettare la situazione, la visione e così via, ma sono molto sotto il livello perché questi sono calciatori forti. Stare a rimuginare su ciò che è stato è tempo perso. Sul passato non si può mettere mano. Ora diventa fondamentale giocare una partita degna della maglia che portiamo”.

“Se non ho trovato feeling ditemi nomi e cognomi, perché io l’ho trovato con tutti. C’è da lavorare sull’appartenenza e sulla gioia nel giocare con la Nazionale. Io sono andato sempre verso gli abbracci e comprendere tante cose. Dopo l’Europeo ho cercato di essere meno ossessivo e più ‘amico’ verso i giocatori. Non voglio chiudere con la figura dell’altra sera, ma con una bella partita. Ai ragazzi ho sempre detto che loro sono gli uomini giusti per andare al Mondiale. Ci sono state delle complicazioni, ora mi aspetto una presa di coscienza e mostrare che continuano ad essere gli uomini giusti”.

Sarei andato avanti con questo gruppo, poi prendi un’imbarcata del genere… C’è la valutazione da fare su come siamo arrivati a queste partite, sicuramente col fiato lungo. Tanti giocatori erano logori dal finale di stagione, non ci siamo arrivati benissimo. Poi, però, sono loro i miei giocatori. Anche quelli che hanno avuto infortuni erano in condizione di essere chiamati”.

“Quando ho parlato coi dirigenti che conosco ho sempre avuto il massimo della disponibilità e della comprensione. Non ricordo di avere avuto problemi particolari. Dal mio punto di vista ho pensato di non fare troppo male e quindi avendo precauzione a liberare chi non era in condizione di giocare. Se uno ha un problema viene, si guarda e si ascolta il medico. Se poi uno lo usa come escamotage per non venire in Nazionale, sarebbe bene non venisse più in Azzurro. Ma ci si fida e si creano rapporti di fiducia che sono fondamentali”.

Alla domanda “ti senti tradito da qualcuno?”, Spalletti si è alzato ed è andato via.Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

SPETTACOLO/SPORT – Sinner e gli Azzurri alla stessa ora: stasera lo sport si guarda con lo zapping

La prima serata della Rai è tutta dedicata allo sport: ecco quando giocano il numero uno del tennis e la squadra di Spalletti

ROMA – A memoria, non era mai successo, almeno negli ultimi tempi. E invece, complici l’esplosione di un fenomeno, Jannik Sinner, e un calendario calcistico compresso più che mai, la prima serata di oggi 14 novembre sarà, per gli appassionati di sport, una splendida prima volta. Da vivere col telecomando in mano, oppure col doppio schermo, o, magari, con la “complicità” di RaiPlay.

Perché se da una parte, ovvero su Rai 2, a partire dalle 20.30, il numero uno del tennis mondiale si gioca l’accesso alla semifinale delle Atp Finals contro il russo Medvedev – con colui, in fondo, col quale tutto ha avuto inizio, a gennaio in Austalia – un quarto d’ora più tardi, allo stadio Re Baldovino di Bruxelles, e in diretta su Rai1, l’Italia di Luciano Spalletti si gioca il primo match point (tanto per rimanere in tema) per la qualificazione ai quarti di finale di Nations League e per il posto di testa di serie al sorteggio del 13 dicembre per il Mondiale in USA-Canada-Messico del 2026: agli Azzurri manca un punto per la matematica, da conquistare, appunto, tra Bruxelles e San Siro, dove domenica prossima arriverà la Francia per l’ultima partita del girone.

Anche a Sinner basterà conquistare un set per avere la certezza di giocare la semifinale sabato, anche se l’altoatesino, come dimostrano i risultati di questo suo anno straordinario, non ama molto fare calcoli. Tornando al palinsesto televisivo di questo “giovedì da leoni”, Sinner-Medvedev andrà in onda a partire dalle 20.30, subito dopo il Tg2, con il commento del match affidato a Marco Fiocchetti e Adriano Panatta, con Maurizio Fanelli a bordocampo e Rita Grande in studio con Alessandro Fabretti mentre il racconto di Belgio-Italia comincerà su Rai 1 alle 20.35, subito dopo il Tg1. Telecronaca di Alberto Rimedio e Lele Adani, bordocampo di Tiziana Alla, interviste di  Andrea Riscassi: in studio, con Alessandro Antinelli, Andrea Stramaccioni.      

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

CALCIO – Nations League, l’Italia pareggia 2-2 con il Belgio. Spalletti: “Abbiamo giocato con personalità”

Il Ct: “Nelle partite ci sono episodi che le cambiano a volte ci sono delle partite segnate non dal calcio giocato”

ROMA – L’Italia pareggia con il Belgio 2-2 nella partita della terza giornata del gruppo 2 di Nations League. Allo stadio Olimpico di Roma, la Nazionale di Spalletti passa dopo appena un minuto di gioco con il gol di Cambiaso. Il raddoppio porta la firma di Retegui al 24′. Il Belgio accorcia le distanze con De Cuyper (42′) e pareggia con Trossard al 62′.

SPALLETTI: EPISODI CAMBIANO PARTITE, ABBIAMO GIOCATO BENE CON PERSONALITÀ

“Nelle partite ci sono episodi che le cambiano (l’espulsione di Pellegrini, ndr), a volte ci sono delle partite segnate non dal calcio giocato. Sotto l’aspetto del gioco, in 10 non abbiamo sofferto moltissimo, abbiamo sofferto sui calci piazzati e sono stati un po’ fortunati. Si è vista la squadra giocare un buon calcio con personalità, stare bene in campo e fare quello che aveva contraddistinto i ragazzi nelle due partite precedenti”, ha detto il Ct della Nazionale, Luciano Spalletti.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it